Costa Concordia, naufraga di Latina: “Ho perso tutto, anche il lavoro”

«Prima del naufragio avevo un lavoro. Ora non faccio più niente. Inoltre mi sono trasferita da Latina a Seregno, in Lombardia, per essere vicina alla struttura specialistica dove mi curo. Dopo il naufragio avevo dolori alla pancia, venni sottoposta a una visita neurologica e poi a terapie presso uno psichiatra e una psicologa». Lo ha detto una passeggera della Concordia, Tania Novella di Latina, che era in viaggio di nozze col marito, testimoniando nel pomeriggio al processo di Grosseto i disagi psicologi causati dal naufragio al Giglio ai passeggeri.
La teste ha pianto più volte tanto che il presidente Giovanni Puliatti, per farla riposare, ha interrotto l’udienza cinque minuti. Quando la Concordia urtò gli scogli, ha raccontato, «sentimmo la botta, era come un forte terremoto. La nave si inclinava, volammo giù dalle sedie, volò di tutto, piatti, oggetti. Io sbattei la testa in terra. La gente era agitata, andava in ogni direzione». Sulla nave «la luce andava e veniva. Dall’altoparlante dicevano: “Stare tranquilli, è solo un black out”», quando «la nave si è raddrizzata, allora abbiamo pensato che le cose si sarebbero aggiustate, invece la nave si piegò dall’altra parte. È scoppiato il caos».
Poi la teste si diresse verso le lance di salvataggio: «Non c’erano spazi per camminare, eravamo troppi, tutti schiacciati l’un l’altro. Facevamo a spintoni per salire prima degli altri sulla scialuppa», perfino «mi sono sentita in colpa perchè ho pensato che al posto mio potevo far passare qualche bambino».
La Concordia allora fece una proposta di risarcimento a forfe”, di circa 15000 euro a passeggero se non ricordo male, che la stragrande maggioranza dei passeggeri accettarono… Che forse sia tornata a batter cassa?
no caro Davide…sono sicuro sia stata una esperienza drammatica…la mia fidanzata dopo un incidente stradale in cui subì una brutta ferita ha dovuto ricorrere ad un sostegno psicologico perchè era terrorizzata a tornare un auto…e per me che ho vissuto qeull’esperienza ti assicuro che neanche il risarcimento le ha fatto passare la paura…per 2 anni è stato un tormento anche fare 100 metri in auto…tutta il mio appoggio e solidarietà a quelle persone che hanno rischiato di morire come topi…
Anche io ho avuto qualche brutta esperienza, ma non è che posso attribuire a loro la colpa dei miei insuccessi…
Tania pompa po
Grande tania