Operaio di Sezze morto a Ravenna, ipotesi di patteggiamento

23/04/2014 di
toghe_tribunale_78356

Due hanno espresso la volontà di patteggiare, uno ha scelto il rito abbreviato e il quarto indagato discuterà la richiesta di rinvio a giudizio: si è chiusa così la prima udienza preliminare per la morte di Daniele Morichini, il quarantaquattrenne di Sezze (Latina) rimasto schiacciati la mattina del 6 marzo 2012 da una cassa di metallo da 20 quintali durante operazioni di scarico in un’area portuale di Ravenna.

Vanno verso il patteggiamento il titolare 52enne della Ediltecnolatina srl per la quale lavorava il quarantaduenne, familiare della vittima; e il carrellista della cooperativa di facchinaggio Cofari, un 56enne ravennate che quel giorno era assieme alla vittima a scaricare le pesanti casse metalliche da un autoarticolato.

La decisione se dare via libera o meno alle pene concordate tra difese e Procura verrà presa dal Gup Piervittorio Farinella nell’udienza di metà maggio, subito dopo la discussione del rito abbreviato per un responsabile di settore della Bunge Italia Spa nel cui piazzale accadde l’incidente: si tratta di un quarantaquattrenne residente a Ravenna. La richiesta di rinvio a giudizio è per un caposquadra Cofari, un ravennate di 53 anni. Secondo le indagini coordinate dal Pm Angela Scorza, la vittima era sul cassone del mezzo parcheggiato, per coordinare le operazioni di scarico di strutture metalliche. Ad aiutarlo, l’autista Cofari con il carrello elevatore di un muletto. Ma dopo avere scaricato il primo dei sette pezzi metallici previsti, il 56enne avrebbe tentato di inforcare la seconda cassa, sollevandola di pochi centimetri e indietreggiando, ma il manufatto era caduto schiacciando il quarantaquattrenne, morto dopo pochi minuti di agonia, lasciando la moglie e due figli di 20 e 15 anni che lo aspettavano nella loro casa del quartiere latinense di Casali.