Inquinamento a Montello, la Regione Lazio è parte offesa

11/12/2013 di
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Stamattina dinnanzi al gup Guido Marcelli di Latina si è celebrata l’udienza del processo per la discarica di Borgo Montello ed è stata accolta la richiesta di costituzione di parte offesa della Regione Lazio.

Stando alle parole del pentito di mafia Carmine Schiavone, in quell’area potrebbero essere stati interrati anche rifiuti tossici con gravissime conseguenze sulle falde acquifere e su tutto il territorio.

Il processo riguarda l’inquinamento dell’area e riprenderà il prossimo 12 febbraio, con il deposito della perizia da parte del perito del Tribunale che oggi non si è presentato all’udienza. Tutto rinviato al 12 febbraio 2014.

LE ACCUSE. Gli imputati sono Vincenzo Rondoni e Bruno Landi, vertici di Ecoambiente, e l’imprenditore Nicola Colucci, che secondo il pubblico ministero Giuseppe Miliano non avrebbero controllato la sicurezza degli invasi S1, S2, S3 ed S0. Non sarebbero state eseguite le opere di impermeabilizzazione e per questo il percolato sarebbe uscito dagli invasi colpendo la falda acquifera.

I COMMENTI.La costituzione di parte offesa della Regione Lazio nel processo sui veleni di Borgo Montello è un segnale forte e chiaro di sinergia fra istituzioni, associazioni e cittadini contro le ecomafie che da Latina parla all’intera Regione, ora finalmente tutte le forze si sono unite per la ricerca della verità in questa vicenda complessa e delicata – dichiara Valentina Romoli, vice presidente e responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lazio-. Quello di oggi è un grande risultato nella lotta contro le illegalità, proprio in una delle terre maggiormente colpite dalla schiavitù delle ecomafie. Come Legambiente siamo costituiti in questo processo sin dal suo avvio,assistiti dall’avvocato Luigi Di Mambro e avevamo più volte sollecitato anche la costituzione della Regione Lazio già nel 2012 con richiesta formale all’allora commissione criminalità, ritenendolo un fattore fondamentale per favorire l’accertamento dei fatti e restituire la speranza ai territori colpiti. Un risultato che finalmente abbiamo ottenuto grazie al lavoro della consigliera Cristiana Avenali e alla determinazione della Regione guidata da Nicola Zingaretti di contrastare con forza le ecomafie.”

La provincia di Latina deve uscire dal cappio delle mafie, per questo chiediamo con urgenza la costituzione della DDA a Latina, investimenti in favore dei Tribunali e delle Forze dell’Ordine e assunzioni di responsabilità da parte della politica, come quella della Regione Lazio – ha dichiarato Marco Omizzolo, coordinatore provinciale Legambiente Latina-. Dopo l’arresto dell’avvocato Chianese, deus ex machina del sistema delle ecomafie in Italia, la costituzione in giudizio anche della Regione nel processo sulla discarica di Montello per inquinamento delle falde acquifere, è un’altra bella notizia che va nella direzione giusta. Un segnale importante che attendevamo da tempo e che aiuta associazioni, comitati e cittadini nella ricerca della verità sulla gestione della discarica di Latina e sulle conseguenze che essa ha prodotto sull’ambiente e sui cittadini.”

  1. che manica de caxxari!
    la regione lazio che si costituisce parte offesa in pratica contro se stessa, perchè ha prorogato negli anni l’agibilità della discarica.
    anche le accuse sono fasulle, lo sanno tutti che in quegli anni quegli invasi non prevedevano impermeabilizzazione. solo fumo negli occhi, come al solito.