Calcio, Ghezzal punisce il Bari. È la regola dell’ex

17/11/2013 di
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Come la regola dell’amico per gli 883, anche la regola dell’ex non sbaglia mai. Detto e fatto: Abdelkader Ghezzal, il sultano per piacere ai tifosi, regala la vittoria al Latina. Gli ex, appunto, quelli che puniscono la squadra del cuore. Accadde a Batistuta qualche anno fa quando segnò un gran gol alla Fiorentina con la maglia della Roma. È successo a tanti altri miti del calcio più o meno recente. È successo pure a Ghezzal.

Vince il Latina. Ma vince anche lo stadio Francioni gremito che offre un’accoglienza da grande squadra. I nerazzurri si aggiudicano l’intera posta in palio contro un giovane Bari. I pugliesi arrivano nel capoluogo pontino con la voglia di fare bene, pur consapevoli della forza di questo Latina. E allora, la forza, viene a farsi viva al 12′ del primo tempo quando Ghezzal sorprende tutti e sigla la rete del vantaggio. Sull’azione è bravo Crimi a servire con un cross l’algerino bene appostato in area di rigore. Il gioco è tutt’altro che semplice perché l’attaccante dei pontini deve fare una torsione del corpo, colpire il pallone al volo con il piede destro e infilare il pallone nella porta difesa da Guarna. Non esulta, Ghezzal; l’aveva promesso. Ma poi ringrazia i suoi attuali tifosi con un inchino e un braccio destro alzato.

I nerazzurri hanno il piede sull’acceleratore fin dalle prime battute. L’estremo difensore dei galletti è costretto agli straordinari quando a calciare dai trenta metri è Dario Barraco. Già, Barraco: il fantasista, grande protagonista lo scorso anno in Lega Pro con reti in doppia cifra, viene schierato in campo dal primo minuto. Ne fa le spese l’altro Dario (Maltese) che vede quasi tutta la partita dalla panchina. Barraco in campo: scelta giusta. Giusta perché la classe e la grinta del siciliano aiutano il centrocampo pontino a mantenere ritmi alti. Il resto del gioco lo fanno Morrone e Crimi: il primo che compare come classico incursore; il secondo a correre per tutto il campo e a prendere botte dagli avversari maneschi. Per fermarlo, infatti, ci sono volute le maniere forti (chiedere a Diego Polenta espulso per un colpo proibito al minuto ventinove).

Rispetto alle uscite scorse è rimasto un po’ in ombra Jonathas. L’ariete brasiliano ha giocato dieci metri indietro rispetto alla posizione occupata da Ghezzal. Una scelta che mister Breda giustifica con la maggiore caratteristica tecnica posseduta dal carioca. Comunque, Jonathas prova in diverse occasioni a battere a rete. Anche quando l’arbitro Maresca di Napoli fischia un fuorigioco inesistente che lo avrebbe portato a un centimetro da Guarna. A metà del secondo tempo, il compagno di reparto Ghezzal lascia il posto all’acclamato Jefferson. L’eroe entra subito in partita e si rende protagonista di un paio di azioni che mettono in serie difficoltà il portiere ospite. Clamorosa è l’occasione del 27′ quando l’ex Fiorentina batte il pallone di testa su azione di calcio d’angolo e costringe Guarna agli straordinari. Fino a questo momento c’è solo il Latina in campo. I pugliesi cercano il pareggio solo nel finale di gara prima con Marino Defendi che si fa ipnotizzare da Iacobucci e spedisce il pallone addosso alla Torre pontina; poi con Lugo Martinez che colpisce la traversa calciando dai venti metri. Il gioco in contropiede apre varchi al Latina che fino al quinto minuto di recupero assegnato da Maresca prova a raddoppiare il risultato senza riuscirci.

E così il Latina accoglie l’undicesimo risultato utile consecutivo (sette pareggi e tre vittorie), tante quante sono le volte in cui Breda si è seduto sulla panchina nerazzurra. Un risultato eccezionale che porta i pontini a 20 punti, settimo posto della classifica in coabitazione con Varese e Spezia. Il campionato cadetto è ancora lungo. Ma nel frattempo Milani e compagni si godono la vittoria contro il Bari, il giorno di riposo di lunedì e la supersfida che verrà domenica prossima con la capolista Palermo (ore 12.30) cercando di continure a sognare a occhi aperti.