Omicidi e suicidi per stalking, boom di vittime

Sono state 170 nel 2012 le persone, tra uomini, donne e bambini, uccise da un familiare o che si sono suicidate, 127 erano donne. Gli omicidi e i suicidi hanno avuto come prologo, in oltre il 70% dei casi, una o più forme di violenza, nel 50% si è trattato di stalking.
A fornire i dati, che nel 2013 sono destinati addirittura ad aumentare, è l’Osservatorio nazionale sullo stalking. E mercoledì parte da Palermo, per concludersi il 6 dicembre ad Arezzo, la VI Campagna nazionale di prevenzione su violenza e stalking.
Oltre il 30% delle vittime, ricorda l’Osservatorio, aveva denunciato almeno una volta e oltre il 50% dei presunti autori di violenza e stalking risulta essere recidivo. La sola giustizia punitiva riesce a contenere un caso su due, mentre a giustizia riparativa, che prevede anche un percorso di risocializzazione, funziona nel 75% dei casi.
Organizzata dall’Associazione italiana di psicologia e criminologia con i dipartimenti Osservatorio nazionale stalking, Centro presunti autori di violenza e stalking e il sindacato di Polizia Coisp, la campagna interesserà Sicilia, Liguria, Campania, Toscana, Abruzzo e Lazio. E in ogni tappa sarà presentata l’animazione «Angela, una donna che voleva solo essere felice».
Il Centro presunti autori di violenza e stalking dal 2007 ha offerto a oltre 300 presunti autori un percorso rieducativo, dal 2012 ha realizzato un circolo virtuoso con l’Ufficio esecuzione penale esterna di Roma e Latina e la Casa circondariale di Rebibbia di Roma-Nuovo complesso.
Questo protocollo, spiega la nota, consente di accompagnare le persone che hanno commesso atti violenti e persecutori prima del reato, durante l’espiazione e dopo l’espiazione della pena. Il protocollo consente nel 75% dei casi di contenere la reazione psicologica che porta a comportamenti violenti e persecutori riscontrato nell’80% del campione dei presunti autori di violenza e stalking, a seguito di una separazione, abbandono o rifiuto, reale o percepito, che la sola pena non riesce a risolvere.
Anche questa campagna, finalizzata alla prevenzione e sensibilizzazione della popolazione studentesca sarà impregnata sul concetto del pre-stalking. La fase del pre-stalking, che nell’80% dei casi precede lo stalking e altre forme di violenza, è caratterizzata da manipolazione affettiva (gaslighting), una sorta di lavaggio del cervello che distrugge l’autostima, rende dipendenti, riempie di sensi di colpa e rende impossibile la separazione.
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