Calcio, pari a Trapani. Il Latina perde l’imbattibilità difensiva

06/10/2013 di
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Un punto che muove la classifica. Un punto che fa gridare al “Latina c’è”. E ci sono eccome, i nerazzurri. Al “Provinciale” di Trapani gli undici guidati dal condottiero Roberto Breda non si fanno pregare per attaccare. L’avversario siciliano, senza coppola per l’occasione, trema più volte e si salva solo grazie agli interventi prodigiosi del portiere Nordi. Ci prova Maltese. Ci prova Esposito che colpisce la traversa con un tacco alla Roberto Mancini. Nessuno dei due centra la rete. Ci riesce Jonathas con un tocco di classe degno del suo brasilerao. Nulla può l’estremo difensore dei granata che guarda il pallone infilarsi alle sue spalle sotto la traversa. È il gol del pareggio perché a passare in vantaggio, con l’uomo che t’aspetti, sono i padroni di casa. “Ha segnato proprio lui”, direbbe Sandro Piccinini. Effettivamente, non poteva che segnare proprio lui. Il lui in riferimento è Andrea Mancosu, vecchia conoscenza del calcio pontino per aver indossato la casacca neroazzurra durante il campionato di cìddue di qualche anno fa. Segna cinque reti. Poi va a giocare altrove dove di reti ne segna dieci. Poi quindici. Poi quattro in sette partite, quest’anno.

Finisce uno a uno tra Trapani e Latina. Il risultato sta molto bene ai neroazzurri. Un po’ meno ai siciliani che dopo la partenza a razzo di inizio stagione raccolgono tre sconfitte consecutive. Al fischio finale si fanno i conti con le statistiche e si arriva alla sentenza del pareggio che ci sta, è il risultato giusto. Il Trapani è andata vicina al raddoppio in diverse occasioni. La più ghiotta capita sui piedi di Mancosu che si fa ipnotizzare dall’incantatore Iacobucci (o forse due gol dell’ex sarebbero stati troppi). Boscaglia manda in campo l’ex Verona Antimo Iunco e Milan Djuric. Il primo va vicino al gol con un buon destro al volo; il secondo si vede solo nel finale di gara quando tenta di soffiare il pallone ormai destinato alle braccia di Iacobucci. Breda manda in campo gli stessi undici che sabato scorso al “Francioni” hanno battuto il Brescia. L’unica disposizione tattica variante è affidata al duo Crimi – Maltese, col primo che si sistema a ridosso di Jonathas. Nel secondo tempo entra Barraco. Il fantasista neroazzurro è un ex, quindi traditore. E se non lo sai te ne accorgi perché il pubblico siciliano non sventola cannoli alla crema per festeggiare il suo ingresso, ma produce sonori fischi proveniente da qualsiasi parte del corpo. Barraco non riesce a far paura come nello scorso anno. Ma è normale. Sta pagando il salto di categoria e l’opportunità minima concessa da Auteri prima, Breda dopo.

Il Latina fa uno a uno, dunque, e perde l’imbattibilità difensiva che durava da quattro partite. Questa volta la difesa ha peccato per qualche disattenzione, al contrario di un attacco maggiormente propositivo rispetto alle scorse uscite precedenti alla vittoria col Brescia. Il frecciarossa Ristovski fa il regionale pieno di pendolari; corre poco ma risulta efficace quando recupera un pallone che sembrava perso, lo serve in area di rigore a un compagno che non riesce a battere a rete. Alhassan esce in barella quando mancano pochi minuti al termine della gara. Ha giocato con un accciacco alla caviglia rimediato nell’amichevole con i ragazzini di Ghirotto. Bisognerà valutare le sue condizioni. Da valutare anche il capitano Andrea Milani, assente ieri ma di importanza fondamentale per la prossima gara se il centrocampista ghanese non dovesse essere della partita. Il Latina torna a casa con un punto e qualche cartellino giallo di troppo: tre in dieci minuti. Colpa dell’arbitro Cervellara che volendo tenere in pugno la gara rischia di comprometterla nei confronti di chi non merita. L’unico espulso è un dirigente pontino. È un buon segno. È il segno della lotta, della battaglia che non si vuole perdere. Mai. Un punto e tutti sull’aereo con un cannolo alla crema da assaporare con gusto mentre si pensa alla prossima gara da giocare a casa contro il Modena, ieri sconfitto, allenato dalla vecchia volpe Walter Novellino.