Direttore sanitario Asl: “Medici in malattia per dispetto”

28/08/2013 di
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Medici in malattia per “dispetto” ai colleghi. Sono accuse gravi quelle scritte nero su bianco dal direttore sanitario della Asl Ennio Cassetta in una lettera inviata al personale. Parla di «disservizi e disagi per l’utenza oltre che un clima difficile per gli operatori». «Secondo lo scrivente il motivo principale sta nei rapporti interpersonali che si sono instaurati nel tempo fra alcuni dipendenti delle strutture».

«Un malessere lieve che in altri momenti e in altri ambienti sarebbe passato inosservato, in tale contesto diventa motivo per fare un dispetto a qualche collega o al direttore mettendosi in malattia per qualche tempo. Fatti del genere ne sono successi tanti – continua – per cui a un certo punto il numero dei medici in pronto soccorso a Terracina si è ridotto da 14 a 9 e a Fondi da 6 a 3». Un quadro tutt’altro che edificante per la sanità pubblica, descritto oggi sul quotidiano Il Messaggero.

Cassetta parla di «disservizi e disagi per l’utenza oltre che un clima difficile per gli operatori». Descrive le «criticità del pronto soccorso del presidio centro», Il direttore precisa: «Non si sta mettendo in dubbio l’autenticità delle malattie, ma il problema è sempre lo stesso: quando il clima di lavoro non è sereno, al primo sintomo scatta il congedo per malattia».

Poi un riferimento a Fondi dove «i medici del pronto soccorso si sono ridotti da 6 a 3 per gli stessi motivi, fatta salva qualche situazione che non ha nulla a che vedere con certi giochetti». «In questo contesto quasi non è bastata per evitare il peggio – scrive ancora Cassetta – la collaborazione chiesta e ottenuta grazie all’interessamento di questa direzione da due medici di Sezze, due della chirurgia di Fondi e uno della chirurgia di Latina».

Se l’assenteismo per malattia è davvero usato come un “dispetto tra colleghi”, la denuncia di Cassetta dovrebbe finire in Procura perché si tratterebbe di reati gravi. Chissà se ciò accadrà.

  1. Volendo , gli strumenti per controlalre la situazione li avrebbero : visite fiscali, lettere di richiamo (alla terza sei fuori). E se si scopre che l’ assenza per malattia era fasulla, anche una bella denuncia per interruzione di pubblico servizio.
    In un paese serio, basterebbe

  2. Caro direttore sanitario vuoi scaricare le tue responsabilità sugli altri. Se hai veramente fegato, fai nome e cognome di questi dipendenti che fanno sti giochetti. Una cosa è certa: a rimetterci sono quei cittadini che aspettano ore e or al pronto soccorso. Piuttosto, vergognati. La colpa è sempre degli altri. Facci sapere quanto prendi di stipendio per stare seduto su di una poltrona. Soldi dei cittadini. Perché non fai pressione su chi sta sopra di te per rinforzare il pronto soccorso?

  3. Dica di che giochetti si tratta, non sono indovino, le denunce siano chiare per tutti.

  4. che sia vero non questi sono gli effetti di uno Stato assente, in certi casi inesistente.

  5. Intanto per Krum Carla: il Totale annuo lordo dello stipendio del dr cassetta è riportato nel sito dell’Azienda USL di Latina, alla voce trasparenza valutazione e merito.
    Poi, premesso sempre che se la malattia è falsa è reato, crea disservizi gravi e non è deontologicamente corretto nei confronti dei colleghi al lavoro sui quali ricade il peso dell’assenza non programmata, comunque la chiarissima impressione è che il dr cassetta stia solo cercando di scaricare le proprie e di tutta la direzione aziendale responsabilità.
    La realtà è che questi signori (Sponzilli direttore generale, cassetta direttore sanitario e rossi direttore amministrativo, dei quali è possibile vedere lo stipendio sul sito aziendale) forse hanno come mandato non quello di far funzionare e magari anche migliorare il servizio sanitario pubblico, ma semplicemente far quadrare i conti; è ovvio quindi che questa gente non bada tanto a tagliare i veri sprechi, ma taglia irrazionalmente tutto quello che gli capita: anche un bambino delle elementari sa bene che il Pronto Soccorso è un servizio essenziale e salvavita che non si deve toccare!!!
    Così come può essere ovvio che un medico esasperato e stressato da un eccesso veramente eccessivo di lavoro, perdipiù particolare come quello al pronto soccorso, a cui vengono negate le ferie, può anche cedere. E’ umano!!!
    Volete fare dei tagli: cominciate con lo spostare la direzione aziendale e tutti gli uffici amministrativi aziendali dalla torre Girasoli di Latinafiori, dove pagate un affitto stratosferico al simpatico “propietatario”, e andate in una sede più periferica; con quello che si è pagato di affitto in tutti questi anni si poteva comprare un terreno in periferia e costruirvi una cittadella aziendale, con tanto di parcheggi annessi, tutto di propietà della ASL.
    Il discorso dell’affitto credo valga anche per altre sedi periferiche aziendali.
    Sicuramente poi, facendo bene il proprio lavoro e magari facendosi qualche buon “nemico”, gli addetti ai lavori capaci saprebbero trovare molti altri veri sprechi, invece che ridurre o non rimpiazzare i medici ed il personale infermieristico al pronto soccorso o nei reparti.
    Di questo dovrebbe tenere conto il Responsabile della Sanità della Regione Lazio nell’effettuazione delle valutazioni di merito dei direttori delle aziende USL e nella corresponsione dello stipendio: se vedo che non hai lavorato bene decadenza dell’ncarico, mancato pagamento dello stipendio e magari anche richiesta di pagamento dei danni per il cattivo lavoro svolto e il disservizio generato. Se però il mandato è veramente e semplicemente far quadrare i conti… Allora è proprio vero che il pesce puzza dalla testa.