PIROMANE SCARCERATO, CHIESTO INTERVENTO MASTELLA

10/08/2007 di
È stato arrestato e scarcerato nel
giro di poche ore un pastore-piromane accusato di vari roghi nel
sud della provincia di Latina.

 
L’uomo, 53 anni, è stato
arrestato ieri sera a Fondi dalla Forestale mentre, secondo gli
investigatori, tentava di appiccare il fuoco in località
Sugherete di San Vito al confine tra Fondi e Monte San Biagio:
oltre a quello che avrebbe utilizzato aveva con sè 17 inneschi
già pronti. Ma il pm oggi, dopo aver convalidato l’arresto, ha
deciso per la scarcerazione, perchè l’uomo è stato preso con
gli inneschi ma non mentre accendeva materialmente il fuoco.
Immediate le proteste di Verdi e ambientalisti.
Il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli ha chiesto
al ministro della Giustizia Clemente Mastella di fare chiarezza
verificando «personalmente i motivi della scarcerazione del
piromane».
 
Bonelli ha chiesto inoltre a Mastella e al ministro
per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, «ogni provvedimento in
grado di assicurare questi criminali alla giustizia, oltre che
di garantire la certezza della pena».
Il personale del Corpo Forestale dello Stato teneva sotto
osservazione da alcuni giorni il pastore, anche alla luce di
numerosi incendi che si sono verificati nella zona.
 
L’uomo, già
in passato, era stato denunciato per episodi analoghi, l’ultima
volta 15 giorni fa. Insieme a lui, la scorsa notte, è stato
denunciato un altro pastore di 38 anni per favoreggiamento.
È il conducente di un’auto con la quale i due si erano
recati, secondo gli investigatori, per appiccare le fiamme,
spente dal personale della Forestale.
 
Con quello poi scarcerato sono saliti a quattro i piromani
arrestati dall’inizio dell’estate nel Pontino dove si sono
registrati più di 150 roghi e 2000 ettari di bosco andati a
fuoco. Secondo gli investigatori è la pastorizia, per
ricostituire i pascoli, la principale causa degli incendi
boschivi.
Sulla vicenda del piromane arrestato e poi scarcerato è
intervenuta anche Legambiente: «Se questo è il modo di mettere
in pratica la tanto acclamata ‘tolleranza zerò per affrontare
l’emergenza incendi, il nostro Paese rischia di convivere a
lungo con fiamme e incendiari».
 
«È un pessimo segnale che mortifica la battaglia di chi
ogni giorno, come il Corpo forestale dello Stato e tutte le
altre istituzioni preposte, conduce la difficile battaglia sul
campo contro gli incendiari», ha aggiunto il commento espresso
in una nota di Marco Lion, presidente della Commissione
Agricoltura della Camera.
«Se la magistratura, anche in circostanze così lampanti –
ha osservato il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi –
ritiene di dover scarcerare un incendiario, a che servono tutti
gli sforzi per bloccare questo orrendo crimine che distrugge i
nostri boschi? Sono fortemente amareggiato».