Omicidio Vaccaro, imputati in silenzio ma il pm chiede i verbali

10/05/2013 di
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Restano in silenzio gli imputati nel processo per l’omicidio di Matteo Vaccaro avvenuto al parco Europa a Latina. Nella gabbia della Corte d’Assise del tribunale di Latina, i giovani accusati del delitto si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Ma il pubblico ministero – scrive Il Messaggero – ha giocato una carta inaspettata. Ha chiesto ai giudici di acquisire comunque le precedenti dichiarazioni degli imputati, rese durante gli interrogatori. Una richiesta motivata dal fatto che alcuni imputati potrebbero essere stati minacciati, ipotesi contemplata dal codice di procedura penale che prevede la possibilità di acquisire comunque le dichiarazioni. La decisione spetterà alla Corte che si è riservata.

Le dichiarazioni degli imputati potrebbero chiarire il vero punto interrogativo del processo: tutti sapevano che Alex Marroni era armato? Un nodo centrale per l’eventuale attribuzione delle responsabilità. L’udienza di ieri è stata fitta di importanti testimonianze. Il consulente balistico della difesa, D’Arienzo, ha illustrato le sue analisi tecniche arrivando alla conclusione che Matteo Vaccaro potrebbe aver sparato con la mano destra: le tracce di polvere da sparo non sarebbero una contaminazione dell’arma usata dall’assassino, come invece sostengono i consulenti della parte civile.

C’è poi – continua Il Messaggero – il problema delle telefonate al 113, incomprensibili per un guasto al software che registra. Su questo passaggio è stato ascoltato l’ex capo della Mobile, Cristiano Tatarelli, il quale ha escluso la possibilità di manomissione precisando che la ditta che si occupa dell’assistenza è fallita. Ma l’avvocato Domenico Oropallo è riuscito a mettersi in contatto con l’azienda che sarebbe operativa e forse in grado di recuperare l’audio delle telefonate rendendolo comprensibile. I tempi sono stretti, la discussione potrebbe slittare ma la sentenza è confermata per il 28 maggio.