Clan Ciarelli-Di Silvio, in aula i genitori di una vittima dell’usura

Prosegue il processo “Caronte” al clan Ciarelli-Di Silvio. Ieri in aula sono stati ascoltati i genitori di un ragazzo che dal 2002 avrebbe ricevuto un prestito da un membro della famiglia Ciarelli, poi lievitato con tassi di interesse usurari.

I testimoni hanno raccontato ai giudici del collegio penale che il figlio, nel 2002, aveva ricevuto un prestito di circa cinque milioni delle vecchie lire e che, con il passare del tempo, la somma richiesta per la restituzione era sensibilmente aumentata. Il figlio sarà ascoltato giovedì nella prossima udienza del processo.

Il collegio penale, presieduto da Donatella Salari dopo una serie di rinvii per incompatibilità dei giudici pontini, sta valutando le responsabilità del clan Ciarelli-Di Silvio come associazione per delinquere specializzata in una serie di reati, tra i quali spiccano episodi relativi a prestiti usurari ed estorsioni. Il collegio ha acquisito due consulenze nelle quali viene tracciata un’analisi approfondita dei movimenti di denaro, delle richieste e successive restituzioni, al fine di dimostrare la fissazione dei tassi al di sopra dei limiti di legge.