Ragazza morta, il diniego del ricovero doveva essere firmato da Karin

19/04/2013 di
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La Asl prosegue l’inchiesta interna sulla morte di Karin Dalla Senta. L’attenzione – scrive Il Messaggero – si concentra sul diniego del ricovero, firmato dalla mamma di Karin che ha già precisato di non averlo neanche letto e di non essere stata informata sul significato di quel foglio. L’operatore avrebbe chiesto alla donna di «firmare l’intervento» senza spiegare di cosa si trattava.

I dirigenti della Asl hanno verificato che il documento è stato effettivamente firmato dalla mamma della ragazza, ma in realtà la procedura prevedeva la firma della ragazza, maggiorenne e in stato di coscienza. Il personale dell’ambulanza invece ha fatto firmare l’atto alla madre, elemento che potrebbe invalidare il diniego al ricovero.

Si indaga anche sulla lunga attesa al pronto soccorso: quasi 4 ore secondo la famiglia, meno di tre secondo i medici. Sembra che altri pazienti in attesa abbiano sollecitato un intervento chiedendo di far entrare Karin che era visibilmente sofferente. Si dovrà stabilire anche se l’assegnazione del codice verde fu corretta.

  1. Un esempio brillante di come è gestita l’etica del paziente: con i trucchetti, il doppio giochismo. e i sotterfugi. L’avevo preannunciato ora assistiamo ai magheggi nella ricerca delle responsabilità come sempre. L’obiettivo :prosegue la modalità per nascondere la malasanità…. per es. nel caso di Matteo Vaccaro sono addirittura spariti i vestiti della vittima e i proiettili dall’area dell’eccidio………………………..

  2. …per non parlare della sospetta fuga di notizie che parla di una neoplasia mai diagnosticata….mi sembra il gioco delle tre carte…peccato che ci si di mezzo una giovane vita umana che non c’è più !!!!