PONZA, SCOPERTI CINQUE RELITTI DI EPOCA ROMANA

05/08/2010 di

Straordinario ritrovamento archeologico nei fondali marini tra Ponza e Zannone durante le esplorazioni condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio in collaborazione con la Fondazione americana «Aurora Trust, Ocean Exploration and Education Trust». A più di cento metri di profondità sono stati trovati cinque relitti di epoca romana, carichi di moltissime anfore ottimamente conservate.

Gli esperti della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio hanno datato i reperti intorno al periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il IV secolo d.C e stanno stabilendo quali rotte stessero seguendo le navi: gli scafi dei relitti sono rimasti ben conservati sotto uno spesso strato sabbioso, uno dei relitti misura poco più di 10 metri di lunghezza e proveniva probabilmente dal Sud Italia.  La scoperta si aggiunge a quella di un anno fa a Ventotene quando furono trovati dalla Soprintendenza altri cinque vascelli di epoca romana.

Ora la Soprintendenza sta cercando una soluzione per recuperare tutto il prezioso patrimonio archeologico. Per ovviare alla carenza di fondi economici una soluzione che stanno vagliando gli archeologi del ministero è quella di creare un museo subacqueo in quella zona con delle telecamere per valorizzare e rendere visibile il ritrovamento. Nel caso della scoperta di luglio 2009 a Ventotene dei cinque vascelli uno era carico di anfore spagnole provenienti dalla Betica, dello stesso periodo anche un altro relitto di 18 metri, carico di anfore italiche. Il terzo relitto, di 13 metri di lunghezza, portava un carico misto di mortuaria ed anfore. Il quarto rinvenimento riguardava invece una nave romana di circa 20 metri, con un carico misto di anfore databile attorno al 1° secolo a.C. L’ultimo relitto era invece lungo 25 metri, con un carico di anfore provenienti dall’Africa.

CAMILLONI: RIFLETTERE SU RITROVAMENTO E ISOLA SIA PATRIMONIO UNESCO – L’eccezionale ritrovamento archeologico apre nuove prospettive di studio e di ricerca in un territorio che risulta ancora ammantato di mistero. Lo ha dichiarato Luigi Camilloni, Presidente dell’Osservatorio Sociale in una nota in merito allo straordinario ritrovamento dei cinque relitti di epoca romana carichi di anfore a Ponza. Grazie a questi ritrovamenti si potranno scrivere nuove pagine di storia o quantomeno riscrivere quelle già note per quanto riguarda anche le rotte, ma soprattutto rimane il dato certo che l’isola di Ponza e’ un territorio che custodisce ancora ben conservata una storia plurisecolare nonché un crocevia di importanti vie di comunicazione marittime. Ed e’ per questo motivo che andrebbero potenziate le ricerche e gli scavi, alla luce delle recenti scoperte che hanno dimostrato la straordinaria ricchezza archeologica del patrimonio immenso ed immerso che per vari motivi, si conosce ancora piuttosto ben poco di Ponza. Certamente, la scoperta giustificherebbe non solo gli interventi di recupero dei relitti ma soprattutto una effettiva valorizzazione del patrimonio archeologico presente nel territorio ancora tutto da scoprire. Oggi, serve soprattutto un diverso approccio del Governo e della Regione Lazio nei confronti dell’archeologia – ha proseguito Camilloni – che non può essere vista come una spesa superflua bensì deve essere considerata un investimento in crescita culturale, una vera e propria opportunità per il settore del turismo laziale ed in particolar modo dell’isola. Oggi soprattutto, considerando l’importanza storica ed archeologica del ritrovamento e considerando il lustro che esso darebbe all’intera isola e’ opportuno che il Governo si adoperi a farla diventare patrimonio dell’Unesco, prima che si producano danni che potrebbero essere addirittura irreparabili.