Madre e figlia uccise, l’autopsia: l’indiano abile con il coltello

10/04/2013 di
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L’assassino di madre e figlia a Cisterna ha usato il coltello con grande perizia. E’ quello che emerge dall’autopsia sulle salme di Francesca Di Grazia, 56 anni, e la figlia Martina Incocciati, 18, uccise dall’indiano Raj Kumra, 36 anni, marito di Francesca.

Il medico legale Saverio Potenza insieme all’équipe della scuola di specializzazione in medicina legale dell’università di Tor Vergata, diretta da Giovanni Arcudi, ieri ha lavorato per circa sei ore. Oltre ai rilievi relative alle cause e modalità della morte, sono stati effettuati come di rito i prelievi per successive analisi ed esami istologici.

Madre e figlia sono morte subito, Raj a quanto trapela sapeva usare molto bene il coltello. Con un coltello da cucina, un’arma di circa 20 centimetri, ha letteralmente sgozzato la moglie con un colpo secco, Martina ha sentito le urla, si è alzata, è andata verso la cucina, ha capito cosa era successo e ha cercato invano riparo nella stanza. Lì è stata raggiunta, si è difesa, ma Raj l’ha colpita quattro volte, al collo, anche per lei alla fine la stessa sorte della mamma: uno dei colpi l’ha sgozzata.

Oggi alle 10,30, comunque, Raj Kumra sarà ascoltato in carcere a Latina dal giudice Costantino De Robbio, alla presenza del sostituto procuratore Giuseppe Miliano che segue il caso. Ad assistere l’indagato ci sarà l’avvocato Benedetto Faralli.