CAMORRA, SEQUESTRATI CONTI CORRENTI A LATINA

28/07/2010 di

Beni per 130 milioni di euro sono stati sequestrati dai militari della Guardia di Finanza di Mondragone (Caserta) a Giovanni Sciacca, imprenditore ritenuto dagli investigatori affiliato alla camorra. L’accusa nei confronti dell’imprenditore è traffico internazionale di stupefacenti e riciclaggio. Tra i beni sequestrati anche alcuni conti correnti aperti in provincia di Latina.

Giovanni Sciacca, l’imprenditore di 51 anni, fu arrestato il 22 giugno scorso, perchè ritenuto coinvolto in un traffico internazionale di stupefacenti, che dal Venezuela, attraverso Mondragone, era consegnata in Calabria, ad esponenti della ndrangheta della locride. Insieme con Sciacca , nel corso dell’operazione denominata «Tamanaco», dal nome dell’albergo venezuelano nel quale avvenivano le contrattazioni tra trafficanti colombiani e venezuelani ed italiani, furono arrestate altre 15 persone da Militari del dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Roma ,con la collaborazione della Tenenza di Mondragone (Caserta). Oltre all’esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere furono sequestrati 700 chilogrammi di cocaina pura al 93 per cento e beni per oltre 80 milioni di euro. Sciacca, secondo le risultanze delle indagini avviate nel febbraio di due anni fa, è accusato di trasferimento fraudolento di proventi derivanti da attività illecita. Le Fiamme Gialle, nell’attività investigativa ,coordinata dalla Dda partenopea, hanno ricostruito il complesso sistema societario di fatto riconducibile a Sciacca, molto articolato, con ramificazioni in Calabria, nel basso Lazio, in Olanda e Venezuela, nel settore del traffico internazionale di stupefacenti. Il sequestro operato oggi ha interessato, tra Campania, Lazio e Molise 22 società operanti in svariati settori commerciali, tra i quali ristorazione, alberghiero, promozione immobiliare, commercio detersivi, commercio autoveicoli, edilizia, coltivazione piante e fiori, imballaggi legno, produzione macchine ed utensili, impiantistica elettrica; quote societarie per un valore nominale di circa 500.000 euro; 7 fabbricati; 25 terreni; 13 automezzi. Tra i beni sequestrati una società di imballo legnami, un residence a 5 stelle sul mare , il «Residence Miramare Small Village», con annessa piscina privata, situato alle pendici del Monte Petrino, nell’antica area romana della Sinuessa.