MOSCARDELLI (PD): IL PROVVEDIMENTO SULLA ASL PENALIZZA LE PROVINCE

27/07/2010 di

«Non si può condividere la riduzione delle Asl in sei macroaree prospettata dalla Polverini». Lo dichiara in una nota Claudio Moscardelli, consigliere regionale del Pd. «Si tratta – continua – di un provvedimento penalizzante per le province sotto molti aspetti: a Roma è concentrato l’eccesso di offerta ospedaliera e la produzione del deficit regionale e l’accorpamento operato dalla Polverini determinerà una spalmatura a danno delle province del deficit e dei posti letto in più». «A livello di programmazione – aggiunge – le macroaree ci riportano indietro negli anni: dal 2005 al 2010 il centrosinistra ha cercato di riequilibrare l’offerta sanitaria tra Roma e le province con l’istituzione del DEA di II livello a Latina, ossia il primo ospedale con le alte specialità fuori Roma». «Oggi – prosegue Moscardelli – l’accorpamento di Latina con il litorale romano e con il San Camillo produce nell’immediato la chiusura di Sezze, dopo che in campagna elettorale si era promesso di riattivare l’ospedale di Priverno, domani, a fronte della scarsità di risorse, si chiuderà Fondi e si toglierà lo status di DEA di II livello a Latina così come nelle altre province, perché tanto c’è il San Camillo. È ingiusto che i provvedimenti di risanamento colpiscano alla stessa maniera le Ausl romane e quelle provinciali. Nulla dice la Polverini sulle nuove strutture ospedaliere dei Castelli e del Golfo». «Occorre – conclude l’esponente pontino del Pd – una mobilitazione popolare e delle forze sociali per ottenere la revoca dei decreti della Polverini che ci riportano alla sanità concentrata tutta su Roma e annullano tutto il recupero di risorse che le province perdevano per la mobilità passiva su Roma».