CROLLO VENTOTENE, ALEMANNO E POLVERINI: ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ

20/07/2010 di

Due morti tragiche, due giovani vite spezzate e l’impegno affinchè non accada mai più. I nome di Sara e Francesca, le due ragazze di 14 anni morte nel crollo di Ventotene, ora sono incisi su una targa all’interno del campo scuola della protezione civile di Roma a Castel di Guido ma rimangono ancor di più scolpiti nelle lacrime, negli abbracci e nelle urla disperate dei genitori di due quattordicenni che non ci sono più.


Bruno e Martina, genitori di Sara Panuccio e Maurizio e Vincenza, genitori di Francesca Colonnello, hanno resistito per tutta la cerimonia di intitolazione, si sono dati forza a vicenda. Poi, Martina è crollata: «datemi mia figlia, voglio Sara, vi prego» e si è inginocchiata sotto quella stessa targa scoperta dal fratellino di Francesca. Commossi il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini che hanno assicurato «di voler andare a fondo perchè è ovvio che non possiamo ammettere nessun colpo di spugna. Dobbiamo sapere se ci sono responsabilità, senza caccia alle streghe ma senza fare sconti perchè di fronte a due ragazze di 14 anni che sono morte non ci può essere nessuna indulgenza». Lo ha denunciato anche il padre di Sara, Bruno che ha detto di non darsi pace: «prima non c’erano nemmeno 10mila euro per riparare la rete e oggi si trovano 120milioni per mettere in sicurezza le aree del territorio che non lo sono».

«I soldi non saranno utilizzati male – ha sottolineato Polverini -. Abbiamo dato una piccola risposta a quello che ci avete chiesto, non servirà a ridare la vita a Sara e Francesca ma certamente non la renderà vana». Nel campo scuola la protezione civile, ha spiegato il direttore Tommaso Profeta, «vengono coinvolti, ogni settimana, 30 bambini delle V classi delle scuole primarie di Roma ai quali verranno spiegate le nozioni base di come agire in emergenza, per esempio in caso di incendio». Una consapevolezza che, per l’assessore comunale all’Ambiente Fabio De Lillo «è meglio diffondere sin da bambini per stimolare la sensibilità nei confronti delle tematiche della protezione civile».