RIFIUTI, A LATINA SONO 4 I COMUNI RICICLONI
Nel Lazio solo 9 piccoli comuni su 378 superano la soglia del 50% nella raccolta
differenziata. Roma e gli altri capoluoghi di provincia restano al palo. È questo il
quadro delineato dal rapporto ‘Comuni ricicloni 2010’ stilato da Legambiente.
Insomma il riscatto arriva dai piccolissimi.
A guidare la classifica nel Centro Italia dei comuni virtuosi con meno di 10 mila
abitanti è infatti un borgo del viterbese: Oriolo Romano con il 73,5% di raccolta
differenziata.
Nella classifica però sono entrati anche altri comuni sotto i 10 mila
abitanti: Sermoneta (Lt) con il 69,4%; Roccagorga (Lt) con 63,8%; Lenola (Lt) con il
61,8% di differenziata; Acquapendente (Vt) con il 61,4%; Nepi (Vt) che registra il
59,3%; Monte San Biagio (Lt) 52,2%; Trevignano Romano (Rm) con il 54% e Monterosi
(Vt) con il 50,1% di differenziata.
I piccoli comuni i più virtuosi mentre nessun capoluogo di provincia del centro
Italia (a partire da Roma) ha superato la soglia, cosi come nessun comune della
nostra regione con più di 10mila abitanti. Anzi,«si tengono anzi ben lontani dalla
percentuale fissata dalla legge» commenta il presidente di legambiente Lazio, Lorenzo
Parlati sottolineando che «nei giorni scorsi è stato detto che Roma è intorno al
21-22% di raccolta differenziata. Questo vuol dire che oggi i romani spendono oltre
600 milioni di euro con la tariffa per seppellire i rifiuti dentro la discarica».
Lazio come Campania? Gli investimenti della Regione, aggiunge Perlati, «sono stati
anche cospicui, oltre 100 milioni di euro destinati ai Comuni». Il lavoro, quindi,
«si sta attivando ma bisogna accelerare. Abbiamo ancora oggi province come Rieti e
Viterbo dove la raccolta differenziata si attesta sotto al 5%. Numeri della
preistoria in un contesto dove regioni come la Lombardia, il Veneto superano il
30-40% a livello regionale».
Per il presidente di Legambiente, «la soluzione da perseguire con coraggio è quella
della raccolta domiciliare, bisogna togliere una volta per tutte i cassonetti dalle
strade, a Roma come negli altri capoluoghi o nei Comuni più piccoli. Una scelta
importante per le tasche dei cittadini».