SOGIN: “OGNI RINVIO E’ UN PREGIUDIZIO PER LA SICUREZZA”

26/07/2007 di

di Massimo Romano *

 
 
Lettera aperta alle istituzioni e ai cittadini
 
Non posso nascondere una certa sorpresa per la conclusione cui è giunto ieri il Consiglio Comunale con l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno volto a sospendere la realizzazione del deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi.

 
Sono spiacente di non poter aderire a tale invito per almeno tre ragioni, che peraltro vi sono note:

  1. La prima riguarda la sicurezza. Come abbiamo già avuto modo di dire, il deposito temporaneo, destinato ad ospitare esclusivamente i rifiuti provenienti dalla centrale di Borgo Sabotino, è essenziale per migliorare le condizioni di sicurezza. La stessa autorità di controllo, quando a suo tempo ha approvato il progetto per il trattamento dei rifiuti prodotti durante l’esercizio della centrale, ha richiesto che essi fossero sistemati in maniera più adeguata.

L’attuale situazione non soltanto non è ottimale né allineata alle migliori pratiche internazionali, ma soprattutto è esposta al progressivo degrado. Sogin non può condividere questa prospettiva, ritenendo, come ho avuto modo di dire anche nella lettera di ieri, che la sicurezza dei lavoratori, delle popolazioni e la tutela dell’ambiente costituiscono impegni prioritari per ogni soggetto industriale, tanto più per chi opera nel settore nucleare.

Credo che ogni rinvio o intento dilatorio costituisca, oltre che un aggravio dei costi – ma ciò è il meno – un grave pregiudizio alle ragioni della sicurezza.

  1. Il deposito è un’opera indispensabile anche per la prosecuzione delle attività di smantellamento della centrale. L’impianto di Borgo Sabotino non dispone di adeguate strutture di stoccaggio, come invece altri impianti nucleari. E’ pratica diffusa, anche in Paesi che si sono dotati di deposito nazionale, prevedere sugli impianti adeguate strutture per la sistemazione temporanea dei rifiuti.

Peraltro, le caratteristiche tecniche dei due tipi di struttura sono molto diverse ed è quindi impensabile che l’edificio in questione, sia in ragione delle sue dimensioni sia della sua configurazione, possa divenire deposito definitivo.

  1. Infine, desidero ricordare che Sogin è obbligata a dar corso tempestivamente alle attività oggetto di ordinanza del Commissario delegato per la sicurezza dei rifiuti radioattivi. Esse, come noto, costituiscono obbligo per gli amministratori della società e, considerate le ragioni di indifferibilità ed urgenza che le sostengono, sono vincolo cogente anche per le amministrazioni naturalmente competenti, come hanno confermato le decisioni del Tribunale amministrativo del Lazio e del Consiglio di Stato.

In futuro, spero che ogni attività di Sogin per le quali codesta amministrazione è competente sia oggetto di adeguato confronto nell’ambito delle normali procedure amministrative e che non vi sia più ragione di ricorrere a istituti straordinari.

Ciò esige, però, un confronto aperto, scevro da pregiudizi, e una piena assunzione di responsabilità da parte di entrambi.

 

Col rinnovarvi i sensi della mia stima, vi saluto molto cordialmente.
 
 
* amministratore delegato della Sogin