UNILEVER, SINDACATI NON FIRMANO L’ACCORDO SULLA FINDUS

15/06/2010 di

Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil non hanno firmato l’accordo proposto
dalla multinazionale Unilever sulla procedura di cessione di ramo d’azienda per il
comparto surgelati che fa capo al marchio Findus. È quanto è scaturito dall’incontro
che si è tenuto oggi tra i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali.

Per predisporre una futura cessione del marchio Findus Unilever ha costituito una
newco, la C.S.I., a cui ha conferito la proprietà del marchio, dello stabilimento
produttivo di Cisterna di Latina e della parte della sede di Roma dedicata ai
surgelati, per un totale di circa 650 lavoratori interessati.

Le Organizzazioni sindacali non hanno firmato l’accordo – informa una nota – perchè
ritengono che la multinazionale si debba impegnare a vincolare le manifestazioni di
interesse al rispetto di alcuni precisi vincoli sul fronte occupazionale e su quello
industriale. Hanno richiesto, inoltre, che Unilever predisponga quanto prima un piano
che certifichi gli investimenti per tutte le realtà produttive che resteranno sotto
il suo controllo.

«La multinazionale Unilever – ha dichiarato il segretario nazionale della Flai-Cgil
Antonio Mattioli – deve farsi garante nei confronti di chi acquisirà il marchio
Findus del mantenimento dei livelli occupazionali e dell’assetto produttivo». «Non
siamo disponibili a fare salti nel buio – ha continuato Mattioli – ed è per questo
che confermiamo lo stato di agitazione dei lavoratori e teniamo aperto il tavolo
sindacale con Unilever fino a quando non ci saranno offerte tutte le garanzie
necessarie ad un’operazione di cessione che non sia traumatica».