ZACCHEO INSISTE: VIDEO FALSO. STRISCIA: E’ TUTTO VERO

04/06/2010 di

«Il video messo in onda è un falso. O era già nelle mani di qualcuno e poi è stato manomesso oppure è arrivato a Striscia la notizia con un sottotitolo sbagliato. Credo che sia dovuta alla città la messa in onda del vero video».

A parlare è l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo (Pdl) in una conferenza stampa convocata per dare notizia di una perizia fonica, commissionata dall’ex primo cittadino, sul video di una conversazione tra lui e la presidente della Regione Renata Polverini, rubato il 29 marzo scorso in occasione dei festeggiamenti per l’elezione e poi mandato in onda da Striscia la notizia il 14 aprile. Una perizia, ha spiegato oggi Zaccheo, esclude che la frase pronunciata nel colloquio con la Polverini fosse: «Ricordati delle mie figlie». La perizia citata da Zaccheo si conclude evidenziando «in più punti difformità evidenti tra le parole pronunciate e quelle riportate nella grafica».

Zaccheo, sfiduciato dalle dimissioni di 22 consiglieri comunali all’indomani della messa in onda del video, ha annunciato che «la versione originale del video sarà trasmessa durante un incontro con la città», che sarà organizzato nei prossimi giorni. «Tutto questo è lontano dalla mia cultura – ha spiegato – Ho governato la città, non ho usato il potere». Poi, pone una serie di quesiti: «Perchè Striscia non mi ha consentito il diritto di replica? Perchè, se era in possesso del video, ha atteso 15 giorni prima di mandarlo in onda? E perchè quella parziale rettifica il giorno dopo, anch’essa sbagliata, che riportava la frase: »Ricordati di vedere Fini?«. Zaccheo, che afferma di essere stato »pedinato per mesi prima delle elezioni«, era stato sfiduciato da alcuni consiglieri ex FI per la frase, riferita alla Polverini,: »non appaltare più a Fazzone«.

STRISCIA REPLICA – Rispetto a ciò che è stato sostenuto da Zaccheo oggi durante la conferenza stampa, l’Ufficio stampa di Striscia la Notizia ribadisce quanto segue:

1) Non c’è nessuna manipolazione sull’audio del filmato trasmesso da Striscia;

2) I sottotitoli dei dialoghi sono stati realizzati dalla redazione stessa;

3) La frase che senz’altro ha “inguaiato” Zaccheo è quella che si sente in maniera chiara e inequivocabile ed è: “Soprattutto ti prego: Non appaltare più a Fazzone”.

La vera sostanza è quindi una questione di appalti e non certo di piccole raccomandazioni familiari o di consigli politici. Cosa ben chiara a tutti quelli che hanno visto le due puntate di Striscia la Notizia (trasmesse il 14 e 15 aprile 2010) dedicate al folkloristico dialogo tra Zaccheo e la Polverini. In merito alla vicenda, Antonio Ricci, ideatore e autore della trasmissione satirica di Canale 5, commenta ironicamente così: “Sono due giorni che vengo importunato telefonicamente per questa panzana. Sto valutando insieme al Gabibbo di denunciare per stalking l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Zaccheo, che secondo alcune voci raccolte dal Tapiro d’oro” – conclude Ricci – “è la vera mandante di questo oscuro complotto”.

FAZZONE: LA CRISI NON C’ENTRA – «Appare improprio che l’onorevole Moffa abbia ritenuto di intervenire alla conferenza stampa dell’ex sindaco Zaccheo per tirare in ballo politicamente la caduta dell’amministrazione comunale che con il filmato trasmesso da ‘Striscia la notizià non ha nulla a che vedere, e per emettere sentenze sulla condotta di persone che dopo aver contribuito alla vittoria di Zaccheo e dopo aver amministrato per anni la città di Latina insieme a lui hanno assunto una libera decisione». Lo dichiara il senatore Claudio Fazzone (PdL), coordinatore provinciale del PdL di Latina. «La crisi al Comune di Latina – prosegue – determinata dai rapporti nella maggioranza, sarà oggetto di analisi e di riflessione senza preclusioni all’interno del PdL nelle sedi opportune, da parte di chi conosce l’accaduto in tutta la sua lunga evoluzione e non solo dal giorno della caduta del sindaco, con il coinvolgimento innanzi tutto degli esponenti di Latina e di chi ha responsabilità politiche sul territorio a livello provinciale, regionale, e se servirà anche nazionale. Sarebbe stato dunque più opportuno – conclude Fazzone – se il collega Moffa avesse evitato di alimentare la confusione con il suo improprio intervento che, seppure rispettabile, difetta evidentemente di conoscenza della materia».