FLASH MOB PER NEXANS, INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE EUROPEA

28/05/2010 di

E’ iniziato il passaparola per il “flash mob” dedicato alla Nexans, l’azienda che intende chiudere lo stabilimento di Latina lasciando a casa centinaia di operai. Appuntamento domani alle ore 10,30 in Piazza del Popolo. L’ultimo flash mob a Latina è stato organizzato il 21 marzo scorso senza alcuna finalità politica o sociale: molti ragazzi ballarono una canzone di Jovanotti.

Cos’è un Flash Mob. Con il termine flash mob (dall’inglese flash – breve esperienza e mob – moltitudine) si indica un gruppo di persone che si riunisce all’improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione insolita generalmente per un breve periodo di tempo per poi successivamente disperdersi. Il raduno – scrive Wikipedia –  viene generalmente organizzato attraverso comunicazioni via internet o tramite telefoni cellulari. In molti casi, le regole dell’azione vengono illustrate ai partecipanti pochi minuti prima che l’azione abbia luogo.Nella maggior parte dei casi, il flash mob non ha alcuna motivazione se non quella di rompere la quotidianità. I partecipanti all’azione (flashmobbers o mobbers) si incontrano in un punto prestabilito per realizzare assieme un’azione corale che non ha alcun senso, se non contestualizzato in quei brevi istanti di evento. In questi casi, il flash mob si presenta come un’azione apolitica, aconfessionale, priva di connotazioni religiose, politiche o sociali; in essa viene unicamente incoraggiata la piena libertà di espressione. In alcuni casi la tecnica di organizzazione dei Flash Mob è stata ripresa anche per motivazioni politiche, ad esempio per organizzare una protesta lampo o promuovere un evento collettivo: i concerti improvvisati del gruppo ecologista messicano Sagrimento, organizzati alla periferia di Città del Messico in luoghi normalmente esclusi da eventi artistici e musicali, possono essere definiti come dei Flash Mob con finalità politiche; anche a Firenze si sono tenuti vari flash mob di “stampo” politico come la lettura all’unisono del nono articolo della Costituzione contro la legge 133.

INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE EUROPEA – “A seguito dell’annuncio da parte della multinazionale francese Nexans di chiudere l’impianto a Latina ho presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea” ha dichiarato il Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli. “La multinazionale, specializzata nella produzione di cavi e sistemi di cablaggio – continua – ha assunto la decisione di procedere alla chiusura dello stabilimento laziale e trasferire la produzione verso altre due sedi non tenendo minimamente conto delle gravi conseguenze che questo avrà sul piano occupazionale: 300 posti di lavoro tra dipendenti e indotto sono messi a rischio a partire già dal 31 maggio prossimo. L’intera area pontina subirebbe un ulteriore impoverimento. Oltre tutto non risultano chiare le motivazioni che hanno spinto la Nexans Corporate a chiudere proprio il sito di Latina, che vanta una delle produzioni più importanti in termini di vendite” “La Commissione deve accertare se l’azienda francese abbia rispettato le direttive comunitarie in materia di ristrutturazioni aziendali e le disposizioni sui licenziamenti collettivi. L’Unione europea non può abbandonare i lavoratori pontini e le loro famiglie, che non possono pagare il peso della crisi economica”.