Economia pontina in crisi, a Latina il Pil a -3,9%

La variazione media annua del Pil per abitante tra il 2008 ed il 2011 nel Lazio è stata del -1,9%, mentre nel 2012 rispetto all’anno precedente è stata del -2,8%.
In un solo anno, dunque, la variazione del Pil per abitante è stata di ben 0,9 punti percentuali maggiore che nei tre anni precedenti. Sono questi alcuni dei dati resi noti da Confcommercio Roma e Lazio, in occasione della giornata di mobilitazione a piazza del Pantheon. In Italia l’andamento del Pil per abitante è stato leggermente migliore ma non certo incoraggiante: – 1,5% tra 2008 e 2011 e -2,5% tra 2011 e 2012.
La variazione media annua del Pil per abitante, suddivisa per province si distribuisce Roma e provincia: 2008-2011 -1,9% e 2011-2012 -2,9%. Viterbo e provincia: 2008-2011 -2,2% e 2011-2012 -3,4%. Rieti e provincia: 2008-2011 -1,1% e 2011-2012 -1,9%. Latina e provincia: 2008-2011 -2,2% e 2011-2012 -3,9%. Frosinone e provincia: 2008-2011 -1,3% e 2011-2012 -1,5%.
Dal fronte del lavoro e dell’occupazione stando ai dati, nel Lazio nel 2007 il tasso di disoccupazione era del 6,4%, mentre nel 2011 è salito all’8,9%, leggermente superiore al tasso di disoccupazione nazionale che nel 2007 era del 6,1% e nel 2011 era dell’8,4%.
Se si analizza invece la situazione sui territori, si vede che a Roma e nella sua provincia il tasso di disoccupazione nel 2011 ha superato il dato regionale, toccando l’8,5%, la percentuale più bassa però se si considerano le altre province del Lazio: nella provincia di Viterbo la disoccupazione nel 2011 ha toccato l’11,2%; nella provincia di Rieti nello stesso periodo era dell’8,9%; nella provincia di Latina era del 9,8% e in quella di Frosinone del 9,2%.
Se si guarda, poi, ai settori di attività economica in cui l’occupazione è maggiore, al primo posto nel 2011 troviamo il comparto dei servizi, in cui nel Lazio il tasso di occupazione è del 79,7% (nella provincia di Viterbo è del 74,6%, nella provincia di Rieti è del 72,1%, nella provincia di Latina è del 67,3% e in quella di Frosinone è del 63,5%). Mentre, se si considera Roma e la sua provincia questo numero sale addirittura all’ 83,5%.
Il settore dei servizi dunque è quello che nel Lazio impiega la maggior parte dei lavoratori, seguono l’industria (18,7%) e l’agricoltura (1,6%). Per quanto riguarda i consumi, la variazione media annua dei consumi per abitante, a Roma e provincia, tra il 2008 ed il 2011 è stata del -1,3%, mentre solo nel 2012 rispetto al 2011 il calo dei consumi è stimato al – 4,7%, un vero crollo.
La stessa voce nel Lazio ha fatto registrare un -1,2% tra il 2008 ed il 2011 ed un -4,7% nel solo 2012. Relativamente le cessazione, invece, le imprese cessate a Roma e Provincia, in tutti i settori del terziario, nel 2011 sono state 22.699. Nel 2012 invece sono state circa 25.000, con un aumento dunque nel 2012 rispetto al 2011 di oltre 2.300 cessazioni. A Roma e provincia le chiusure hanno proceduto ad un ritmo di circa 60 al giorno, un andamento vertiginoso a cui ancora non si è saputo porre un argine.
Ripartite per province, le cessazioni d’impresa nel 2102 a Frosinone sono state circa 9 imprese al giorno, a Latina circa 11, a Rieti circa 2,6 al giorno e Viterbo circa 7,5 al giorno. I settori maggiormente colpiti dalle cessazioni d’impresa sono stati, in ordine: il commercio, che nel Lazio ha complessivamente un saldo negativo di 2.297 imprese (di queste imprese cessate, ben 1.304 operano nel commercio al dettaglio); le costruzioni (con un saldo negativo di 833 imprese), le attività manifatturiere (con un saldo negativo di 795 imprese), e i servizi di alloggio e ristorazione (con un saldo negativo di 633 imprese).
Infine, tra gennaio e settembre 2012, il totale delle imprese cessate è stato di 17.859 di cui: 919 attività manifatturiere, 2.863 settore costruzioni, 4.986 settore commercio (3.009 nel commercio al dettaglio), 1.179 servizi di alloggio e ristorazione e 5.562 altri servizi.
Sempre peggio… degli altri.
PS: “il totale delle imprese cessate è stato di 17.859 di cui: […] 1.179 servizi di alloggio e ristorazione”. Dedicato a chi andava in televisione a dire che le pizzerie erano piene.
Io ed un mio amico abbiamo la soluzione alla crisi che attanaglia il nostro territorio.
……………. e continuano a chiedere cifre esorbitanti per le case, prezzi che non si vedono piu’ neanche in costa smeralda…………..
bah