MILITARI UCCISI, SALME IN ITALIA: DOMANI FUNERALI A ROMA

19/05/2010 di

Le esequie solenni dei due alpini uccisi nell’attentato in Afghanistan – il sorgente maggiore Massimiliano Ramadù di Cisterna e il caporale maggiore scelto Luigi Pascazio – si terranno domani alle ore 10 nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma. Lo rende noto il ministero della Difesa. Oggi pomeriggio, invece, dalle ore 16:00 alle 20:00, sarà allestita una camera ardente preso il policlinico militare del Celio.

È atterrato all’aeroporto militare di Ciampino il C130 dell’Aeronautica con a bordo le salme dei due alpini uccisi lunedì scorso in Afghanistan, entrambi del 327/o Reggimento Genio guastatori di Torino. Ad accogliere le salme, oltre ai parenti, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa e i vertici militari.

Omaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ai due alpini caduti in Afghanistan. Il presidente della Repubblica, accompagnato dal consigliere militare Rolando Mosca Moschini, si è avvicinato alle due bare avvolte nel tricolore ed ha poggiato per qualche secondo la mano prima su una e poi sull’altra. Quindi, mentre veniva suonato il Silenzio, è tornato tra i parenti del sorgente maggiore Massimiliano Ramadù e del caporale maggiore scelto Luigi Pascazio. Le due bare vengono portate a spalla dai commilitoni dei due alpini uccisi. A rendere gli onori è un picchetto armato del IX reggimento Alpini dell’Aquila, ma sulla pista dell’aeroporto di Ciampino è presente anche una rappresentanza di tutte le forze armate. A benedire le salme l’ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi. Presente anche il cappellano della Brigata Taurinense, con il tradizionale cappello con la penna.

Affranti i familiari dei due alpini: per Ramadù la madre, la moglie, due fratelli, mentre il terzo è rimasto in ospedale a Latina, dove è stato ricoverato il padre che ieri aveva avuto un malore; per Pascazio, il padre, la madre, le due sorelle. Numerose le autorità presenti, che hanno seguito il corteo nel tragitto tra l’aereo e i due carri funebri: il presidente del Senato Renato Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, vari parlamentari e tutti i vertici militari a cominciare dal Capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini e quello dell’esercito Giuseppe Valotto, la Forza armata alla quale appartenevano i due militari uccisi.

Le salme, che sono tornate in Italia accompagnate dal generale Giorgio Cornacchione, capo del Comando operativo Interforze, saranno ora trasferite all’ospedale di medicina legale dove si svolgerà l’autopsia disposta dalla Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta sull’attentato. Poi, al Celio, ci sarà la camera ardente dalle 16:00 alle 20:00. Domani, nella basilica romana di Santa Maria degli Angeli, i funerali che si terranno successivamente in forma privata nelle città dove vivono le famiglie di Ramadù e Pascazio, Cisterna di Latina (Latina) e Bitetto (Bari).