ABBRUZZESE E’ Il NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

12/05/2010 di
Il Consiglio regionale del Lazio, riunito nella prima seduta della IX legislatura, ha eletto Mario Abbruzzese (Pdl) come suo presidente al terzo scrutinio con 40 voti. Consiglieri presenti 74, hanno votato tutti e 74. Schede bianche 25, nulle quattro schede. Quattro voti sono andati a Francesco Storace (La Destra), uno a Bruno Astorre (Pd). Al terzo scrutinio era necessaria la maggioranza semplice di almeno 38 voti (50 al primo scrutinio, 45 al secondo). Alla prima votazione Abbruzzese aveva ottenuto 42 voti su 72 votanti (29 bianche, 1 nulla), alla seconda 40 (30 bianche e 2 nulle). La terza votazione è stata annullata e ripetuta, perché la prima volta c’erano più schede dei votanti, come ha riferito all’aula il presidente temporaneo, Claudio Fazzone (Pdl).



Subito dopo l’apertura dei lavori, le operazioni di voto erano state interrotte perché il consigliere Angelo Bonelli (Verdi) aveva chiesto d’intervenire in quanto, a suo dire,  la prima votazione non si sarebbe svolta a scrutinio segreto ai sensi dell’articolo 20 dello statuto della Regione Lazio. D’accordo con Bonelli il consigliere Esterino Montino (Pd), il quale ha messo in discussione anche la presidenza provvisoria del “consigliere anziano” (quello che ha ottenuto il maggior numero di preferenze nella consultazione elettorale) Claudio Fazzone (Pdl), a causa di una presunta incompatibilità con la carica di senatore. Montino ha anche sollevato la questione dell’aumento del numero dei consiglieri (passati da 70 a 73, più il governatore) che potrebbe essere bocciato dalla pronuncia del Tar prevista per il 10 giugno. Nel corso della discussione che è seguita sono intervenuti anche i consiglieri Francesco Storace (La Destra), Ivano Peduzzi (Federazione della Sinistra), Giuseppe Rossodivita (Radicali), Vincenzo Maruccio (Idv), Franco Fiorito (Pdl), Francesco Scalia (Pd). Conclusasi la discussione, sono riprese le operazioni di voto. Il presidente pro tempore Claudio Fazzone ha dato disposizioni affinché i consiglieri potessero esprimere la propria preferenza nella segretezza.

Parla Abbruzzese. “Essere chiamato a guidare il lavori di questa assemblea m’investe di un compito di grande responsabilità che spero, con l’aiuto di tutti voi , di riuscire a svolgere nel miglior modo possibile”.  Così ha esordito nell’aula consiliare il neopresidente del Consiglio regionale il quale ha poi rivolto “un saluto particolare e un augurio di buon lavoro al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini”. “Sono certo – ha detto Abbruzzese rivolgendosi alla governatrice – che la collaborazione tra i due organi centrali della Regione sarà intensa e proficua. Nostro compito sarà quello di assicurare un dialogo costruttivo tra Giunta e Consiglio affinché l’iter di approvazione delle leggi proceda con speditezza e trasparenza, sempre nell’interesse della comunità di cui questa assemblea legislativa è espressione”.

Abbruzzese ha poi rivolto un “caloroso saluto”  ai presidenti delle province e a tutti gli amministratori dei Comuni del Lazio, “i quali guardano a noi come punto di riferimento legislativo e da noi si aspettano molto”.

“Questo consiglio regionale deve essere il luogo dell’ascolto dei territori, delle parti sociali e dei corpi intermedi – ha proseguito Abbruzzese -, quindi l’ascolto delle esigenze e dei bisogni sarà parte essenziale della funzione legislativa”.

“Come  presidente di tutta l’Assemblea – ha aggiunto il neopresidente – sarò il garante del rispetto delle norme che disciplinano l’attività  della stessa e quella delle commissioni, a partire dal regolamento. Allo stesso modo garantirò il rispetto dei diritti e dei doveri della minoranza, mentre auspico fortemente che in seno a questa assemblea il dibattito sia sempre costruttivo e leale, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di chi è stato eletto dai cittadini per governare e da chi, invece, è stato eletto per condurre l’opposizione”.

“Noi, colleghi e colleghe, – ha concluso il neopresidente del Consiglio regionale – rappresentiamo tutti i cittadini del Lazio, tutte le provincie e tutti i comuni, che – voglio sottolinearlo – sono 378 compresa Roma. Dovremo essere in grado di garantire un equilibrio costante nel difendere gli interessi di tutti i territori della nostra Regione”.