Arresti a Roma, legami con il clan del Sud Pontino

10/01/2013 di
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Risultavano collegati al noto clan camorrista Schiavone-Noviello, operante da tempo anche nel litorale laziale e, specificamente, nel sud pontino, i dieci soggetti arrestati questa mattina dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

Il provvedimento eseguito, emesso dal gip del Tribunale di Roma, Vilma Passamonti, è il risultato di indagini disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, diretta dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, coordinate dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, che hanno consentito di fare piena luce su un lucroso traffico di droga lungo l’asse criminale Napoli-Roma.

Dopo mesi di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, anche in zone ad altissima densità criminale come Tor Bella Monaca a Roma e Scampia a Napoli, le Fiamme Gialle del Gico del Nucleo Polizia Tributaria di Roma hanno appurato l’esistenza di due agguerriti gruppi criminali, facenti capo rispettivamente al laziale Romano Micconi, 45 anni, e al campano Gennaro Magrì, 39 anni. Proprio quest’ultimo, secondo le indagini, ha sfruttato le potenzialità offerte dal mercato al consumo di cocaina e hashish della piazza di Roma, in cui scontava la misura della libertà vigilata precedentemente applicatagli.

Come documentato dalle attività investigative, lo stesso Micconi, da ultimo arrestato lo scorso novembre per una rapina ai danni della filiale di un istituto di credito del pescarese, è risultato operare a stretto contatto con altri soggetti, emersi come referenti, sempre sul litorale pontino, non solo del camorrista Pasquale Noviello ma anche di alcune note consorterie criminali calabresi, riconducibili alle cosche di ‘ndrangheta dei Gallace e dei Novella.

Relativamente al gruppo facente capo a Magrì, la Guardia di Finanza spiega in una nota che numerosi riscontri hanno confermato come lo stesso fosse «inserito in ambienti aventi spiccata propensione camorrista»: di qui, spiegano gli investigatori, la capacità e l’autorità per approvvigionarsi di ingenti quantità di droga sul mercato di Secondigliano. A conclusione delle indagini, sono stati sottoposti a sequestro, in due operazioni eseguite a Roma, circa 5 chili di hashish e circa mezzo chilo di cocaina, che avrebbero fruttato sul mercato al consumo circa 100mila euro.