VENTOTENE, CHIESA STRACOLMA PER IL RICORDO DELLE STUDENTESSE

25/04/2010 di

L’Arcivescovo di Gaeta Fabio Bernardo D’Onorio ha officiato la santa messa per le ragazze morte a Ventotene, nella Chiesa di Santa Candida. Con lui il parroco don Emanuele Avallone, il vice don Danam e il diacono permanente Antonio Russo. Nella Chiesa erano presenti i Gonfaloni del Comune di Ventotene, della Provincia di Latina e dei Vigili del Fuoco giunti sull’isola con un elicottero da Roma.

Il presule ha voluto che fosse proclamato il brano dell’evangelista Giovanni che racconta di Maria Magdala che trova il sepolcro vuoto di Gesù risorto. Nel corso dell’omelia ha evidenziato di quando Gesù si commosse vedendo Lazzaro morto e lo riportò alla vita; il Signore da la forza a tutti per andare avanti e le due fanciulle romane sono vive in mezzo a noi.

Il sindaco Giuseppe Assenso ha parlato di due angeli che dall’alto ci guardano. Particolarmente toccante la testimonianza del professore Paolo Caprasecca presente alla tragedia come docente accompagnatore che ha letto una frase di Francesca Colonnello che ha lasciato scritto: “Si sta su questa terra una volta sola. Se c’è qualche buona azione che possa fare lasciatemela fare adesso, non fatemela rimandare”.

La Regione Lazio e il governatore Renata Polverini erano rappresentati dal consigliere on. Alessandra Mandarelli; la Provincia di Latina e il presidente Armando Cusani dall’assessore Silvio D’Arco. Quindi presente una folta delegazione della Protezione Civile, della Polizia di Stato con il vice questore Paolo Di Francia, l’Arma dei Carabinieri con il capitano Michele Mancini comandante della Compagnia di Formia, il comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Ugo Foghini e i dirigenti rispettivamente di Latina e di Roma del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

La Chiesa era strapiena di ventotenesi e di bambini che hanno letto anche delle frasi scritte da loro dedicate a Sara e Francesca. Quindi in un clima di generale commozione l’Arcivescovo ha partecipato insieme al primo cittadino e a tutti gli isolani al corteo che si è recato a deporre sul luogo della tragedia due cuscini di fiori bianchi in omaggio alle giovani morte a Cala Rossano. Sul luogo tutti i fedeli dell’isola hanno pregato nuovamente per le fanciulle che hanno perso la vita e per le loro famiglie stremate dal dolore. Particolarmente toccante la testimonianza concessa alla redazione del settimanale diocesano Il Dialogo dal titolare dell’Albergo Mezzatorre, una struttura a picco sul mare in località Cala Nave; l’imprenditore Pietro Pennacchio, stremato anche lui dal dolore collettivo, ha evidenziato: “Abbiamo sempre mandato i nostri figli a Cala Rossano. Quando non vedevo i miei figli chiedevo a mia moglie dove fossero e se mi rispondeva che erano a Cala Rossano mi sentivo tranquillo perché li non c’erano pericoli. Non avremmo mai immaginato che il posto da noi preferito per la nostra gioventù potesse trasformarsi nella spiaggia della morte di due ragazzine che ora sentiamo tutti noi ventotenesi come nostre figlie, non le dimenticheremo mai”.

Martedì è prevista la consegna della pre-relazione tecnica del consulente nominato dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta sulla morte delle studentesse romane.