GIUNTA POLVERINI, LO STRAPPO BERLUSCONI-FINI PESA SULLA SCELTA

23/04/2010 di

Sembra destinato ad influire sulla formazione della
giunta della Regione Lazio lo strappo fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Un
terremoto che si è scatenato proprio nel bel mezzo di un rebus già di per sè molto
complicato. E un eventuale ridimensionamento dei finiani potrebbe trasformarsi, più
in generale, in un ridimensionamento in giunta di tutti gli ex An che potrebbero
passare da 6 a 4.

Nell’incontro di oggi pomeriggio fra il premier e la presidente della Regione,
Renata Polverini, Berlusconi avrebbe manifestato il suo gelo per gli esponenti
finiani ipotizzati per la nuova giunta. Ma, secondo quanto si è appreso, spetterebbe
comunque alla neopresidente l’ultima parola sulla sua squadra.

Gli occhi sono puntati in particolare sugli uomini che fanno capo al finiano Andrea
Augello, sottosegretario e tra gli 11 che ieri nella Direzione nazionale del Pdl
hanno votato contro il documento conclusivo dell’ iniziativa. Nel complesso
toto-giunta degli ultimi giorni, all’ area che fa capo ad Augello venivano attribuiti
due posti che potrebbero ridursi a uno, ma a questo punto anche non esserci.
Augello nega ogni ridimensionamento: «L’idea che una Direzione nazionale provochi
una faida appartiene alla fantasia di chi non vuole dare una buona immagine del
partito».

La patata bollente insomma sembra tutta nelle mani della neogovernatrice che però
oggi ha assicurato, anche al termine dell’incontro con Berlusconi che la crisi nel
Pdl non avrà «alcuna ripercussione. La Giunta sarà varata al più presto, ormai ci
siamo, state tranquilli».

I tempi stringono e sulla formazione della squadra di governo si inserisce oggi
un’altra questione, e a sollevarla, stavolta, è stato l’Udc. Ieri il Segretario
nazionale, Lorenzo Cesa, ha avuto un colloquio telefonico con Polverini, e gli esiti
di quella telefonata sono stati messi nero su bianco oggi al termine di un vertice
con il nuovo gruppo consiliare centrista alla Regione Lazio insieme con i segretari
provinciali del partito. L’Udc chiede a Polverini «il pieno rispetto degli impegni da
lei stessa assunti prima, durante e subito dopo la tornata elettorale. In assenza di
risposte l’Udc è pronta a sostenere dall’esterno, con lealtà e serenità, la nuova
Giunta». «L’Udc è libera di chiedere ciò che vuole. Quando definiremo la giunta ci
saranno i nomi, ma la quadra sui partiti c’è», ha replicato la Polverini al termine
dell’incontro con il premier.

Quali fossero gli accordi non è un mistero: i centristi avevano chiesto tre
assessorati e la vicepresidente della Giunta. In particolare quest’ultima sarebbe
stata opzionata dallo stesso Segretario regionale, Luciano Ciocchetti, che potrebbe
assumere su di sè anche la ‘pesantè delega all’urbanistica. D’altronde i numeri sono
quelli che sono: su 16 poltrone 11 spettano al Pdl. Due alla Polverini stessa (e
dovrebbero essere due donne, Zezza e Tarzia). Con i rimanenti tre posti bisogna
soddisfare sia l’Udc che La Destra, la quale però sembrerebbe più interessata a un
posto in Giunta che alla presidenza del Consiglio regionale (l’altra poltrona di
prestigio in ballo, alla quale però sembra punterebbero gli ex Forza Italia).