VENTOTENE, L’ADDIO A SARA E FRANCESCA

23/04/2010 di

Neppure gli applausi e la musica dei ragazzi del coro sono
riusciti a coprire l’urlo dei familiari di Sara e Francesca all’uscita delle due bare
bianche fuori dalla chiesa di Sant’Anna, alla periferia di Roma, dove oggi si sono
svolti i funerali, in forma privata, delle due ragazzine di 14 anni morte martedì
scorso per il crollo di un costone di tufo mentre erano in gita scolastica a
Ventotene.

Nessun politico né giornalista ai funerali, come avevano chiesto i
familiari, anche se oggi tutta la Capitale le ha ricordate osservando il lutto
cittadino e durante il rito funebre, tra le panche, si è visto anche il sindaco
Alemanno, presente da privato cittadino,senza fascia tricolore.

E tra le tante corone di fiori, ce n’era anche una speciale: quella di «Rosario
Fiorello e famiglia», adornata di fiori bianchi e rosa. Le due ragazze, su facebook,
avevano detto di essere fan di Fiorello e così il popolare showman non ha voluto far
mancare la sua vicinanza e il suo affetto ai familiari delle due ragazze.

Pianti strozzati e molti ancora increduli in una chiesa gremita e già piena mezz’ora
prima del funerale, dove si vedevano decine di ragazzi vestiti a lutto, insegnanti,
famiglie e gli amici dell’Oratorio in maglietta arancione, che hanno ricordato le due
ragazze cantando e suonando le canzoni della Parrocchia con chitarre e violini. E tra
tanta commozione è trapelata anche la rabbia del padre di Sara, che dal pulpito ha
ringraziato la Croce rossa, i volontari, il Comune di Roma, «ma non lo Stato, che va
lasciato fuori. Sia ben chiaro. Spero – ha detto – che questa vicenda sia da lezione
per non raccogliere altri cocci». Tra migliaia di persone, dentro e fuori dalla
chiesa nel popolare quartiere di Morena si notavano i tanti volontari della Croce
rossa che fin dai primi giorni di questa tragedia hanno dato il loro supporto. «Hanno
versato più lacrime di me», ha detto il padre di Sara riferendosi a loro.

Sul pulpito è intervenuta anche la mamma di Francesca: «Ora abbiamo due angeli
custodi», ha detto singhiozzando e osservando le due bare sommerse dai peluche e con
delle foto.

Ma per i ragazzi dell’Oratorio, Sara e Francesca, hanno già compiuto il loro
miracolo, «sono riuscite a far popolare questa chiesa ininterrottamente giorno e
notte» e «a unire una comunità ». La loro morte ha ‘rapitò tutti, anche il vescovo
del settore Est della diocesi di Roma, Giuseppe Marciante, che ha celebrato i
funerali. «Non è facile neanche per un vescovo presiedere una cerimonia di questo
tipo – ha confessato mons. Marciante – il quale rivolgendosi poi ai genitori e ragazzi ha detto: ora sapete
cos’è la morte, è orribile».

Per la mamma di Sara sono rimasti solo gli ultimi istanti per accarezzare quel legno
bianco come se fossero i capelli della sua piccola. Viene distratta solo per un
attimo dal saluto del sindaco che le si avvicina a testa bassa senza fascia Tricolore
ma con una cravatta nera abbracciando anche tutti gli altri familiari.
Poi le bare, portate a spalla, si sono alzate sopra le teste della gente in piedi
che applaudiva dalle panche mentre cercava di seguirle con lo sguardo appannato dalle
lacrime fino a quando i feretri di Sara e Francesca sono ‘scomparsì tra la folla.
All’esterno della chiesa un mare di gente sembrava volerle trattenere ancora per un
pò. I loro corpi hanno abbandonato per sempre le strade del piccolo quartiere
periferico di Morena e saranno sepolti a Ciampino (Sara) e a Prima Porta (Francesca).

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