Tribunale, Iansiti processerà il clan Ciarelli-Di Silvio

Potrà finalmente iniziare il processo Caronte, che vede imputate trentadue persone tratte in arresto lo scorso aprile dalla Squadra Mobile per un giro di estorsioni ed usura, ma anche di attentati e sparatorie che vedono protagonisti diversi membri dei clan Ciarelli e Di Silvio.
Dopo numerosi rinvii per una questione di incompatibilità dei giudici chiamati alla trattazione, nei giorni scorsi il tribunale ha formato il collegio davanti al quale inizierà il processo il 14 gennaio e che sarà composto dal presidente Nicola Iansiti e a latere dai giudici Cecilia Cavaceppi e Luigi Giannantonio.
FINIRA’ COSI’:
assoluzione per tutti perche’ il fatto non sussiste,con mille scuse da parte dei lecc…..ehmmm scusate i giudici.
Tutto questo grazie ai principi del foro che per anni hanno difeso dalle ingiustizie questa piccola e indifesa minoranza etnica chiamata “ROM” .
Speriamo sia fatta giustizia, e di vedere lor signori riconosciuti come dei criminali organizzati.
Il commento di prima andrebbe rivolto alla classe politica nazionale che con delle leggi vergogna ha praticamente reso automatica la prescrizione per parecchi reati, e ai politici locali le cui connivenze devono essere ancora chiarite. Poi prima o poi si parlerà anche delle responsabilità di parecchi latinensi che hanno contribuito a creare quel clima di soggezione che ben conosciamo.
Il resto (i Rom, gli zingari) sono solo chiacchiere, di chi non vuole accorgersi che il territorio é già controllato da qualcun’altro.
Giudici senza coraggio, politici che con leggi ad personam hanno favorito di riflesso tutti i criminali… si può scrivere di tutto… ma la realtà è che questa gente vive con arroganza prepotenza e spavalderia a Latina sentendosi padrona e chi li incontra, o gli scodinzola intorno, o abbassa lo sguardo…meglio evitare…
Al processo il giudice Iansiti dovrebbe trovare migliaia di cittadini davanti al Tribunale a chiedere condanne esemplari! Non sarà una svolta ma almeno un segnale. L’ex Procuratore di Torino Bruno Tinti nel suo libro “Toghe Rotte” ha scritto: « Non c’è un’alternativa. O c’è una legge e la si rispetta, o la legge che si applica è quella del più forte. »
bravo stefano parole sante le tue……..sarebbe un grande segnale se al processo ai zingari si trovasse fuori al tribunale una folla di cittadini ad invocare pene severe e certe a queste persone che fanno solo del male da anni ormai, inutili alla societa nessuno di loro a un impegno lavorativo tranne quello di delinquere,è la seconda associazione che la mobile dopo un lavoro intenso gli ha dato(complimenti e grazie) credo che il processo passato al sig. Iansiti persona che stimo con tutto rispetto,sono sicuro che farà valere il codice di legge italiano(ricordate che in italia le leggi x distruggere il male ce anche se tante volte…………) condannando il giusto chiaramente pene esemplari a questi esseri…….
In pratica gli zingari si sono scelti il giudice!!!!!
Ma dove sono finiti i giudici coraggiosi come Falcone e Borsellino?
Infatti ,una di queste zecche (rom) già’ si trova ai domiciliari per motivi di salute.
Poveretto!!!!! Aveva il mal di gola.
Il risultato di questo processo mi darà’ ragione !!!sfortunatamente!!!!!!!!
S O L U Z I O N E :
ERGASTOLO , ma nelle prigioni della loro nazione.
i piu contenti di questa nomina sono gli imputati che finalmente potranno affrontare un processo con i migliori avvocati di latina per poter mettere la parola fine a questo periodo di prigionia ingiusta e giustizionalista!!!
per farli rimanere piu tempo in prigione avrebbero dovuto rimandare la nomina per altri 10 anni .
EVVIVA LA GIUSTIZIA ALL’ITALIANA.
Con questa giustizia facciamo ridere anche il BURUNDI.
tutto tutto niente niente
il vs cetto lachiunque
Per come conosco Iansiti, non ha paura di niente e di nessuno. Quindi non avrà problemi a formulare un equo giudizio. Sperando ovviamente che la difesa non trovi qualche cavillo a cui appellarsi e sperando che quei criminali marciscano in galera come tutti noi speriamo.
Vai Nicola, non deluderci!
ugo speriamo speriamo 1 chi vive di speranza disperato muore 2 a questo processo hanno preso un giudice cheè un uomo nn si lascia intimorire è il suo lavoro nn dimenticate se nn vado errato l’altro anno a uno di loro il lider dei rom fu chiamato l’ergastolo con rito abbreviato cioèè….detto questo e senza tanta esultanza vai nicola nn deluderci e via dicendo,io dico se la mobile a fatto un lavoro ottimo la procura con i pm scrivono bene nero su bianco,x questo processo a condanne date ai capi bastone dei rom pene esemplari le urla dei loro parenti tante donne ovviamente loro tutti bevuti e loro dietro le sbarre del gabbione ………infartano……ciao a tutti ci sentiamo a fine processo con i commentini che nn credete alla giustizia ….ricordate pazzariello
non conoscendo iansiti ho parlato da realista della giustizia italiana e non certo della persona.
cmq ben felice di come sembra,speriamo in una conferma .
fateci ricredere!!!!
tutto tutto niente niente
il vs cetto lachiunque