VENTOTENE, CROLLA PARETE ROCCIOSA: MORTE DUE RAGAZZE

20/04/2010 di

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Uno scricchiolio improvviso poi un rumore sordo, un tonfo che trascina con se la morte. E la gita scolastica di una scuola media di Roma si trasforma in tragedia nella spiaggia di Cala Rossano, a Ventotene. Sulla sabbia i corpi di due ragazzine di 14 anni travolte da un costone di roccia di tufo che si è staccato dalla parete che sovrasta la piccola spiaggia.

Francesca Colonnello e Sara Panuccio sono morte a pochi minuti di distanza l’una dall’altra. I primi soccorritori hanno tentato una disperata rianimazione di una delle due studentesse della scuola media Anna Magnani. Per altri due studenti, una ragazzina di 13 anni ed uno coetaneo feriti dai frammenti del costone venuto giù da una altezza di circa sei metri, è stato necessario il trasporto in elicottero nell’ospedale di Latina ma con il passare delle ore si è capito che i traumi riportati non hanno lesionato organi vitali. La più grave è Atena Raco, che ha riportato fratture plurime del bacino e delle gambe: è stata operata e ora si trova in rianimazione. La scolaresca era arrivata ieri nell’isola pontina e oggi erano alla loro prima uscita. «Una classe stupenda, studenti buonissimi e attenti che ieri sera si erano guadagnati la possibilit… di vedere le stelle, cosa che di solito non avviene la prima sera», racconta tra le lacrime il geologo e accompagnatore della Mediterranea Viaggi, Matteo Valle, che stamani era con loro al momento della tragedia.

«Anche stamani – racconta – i ragazzi erano stati attenti e si erano comportati bene e si erano guadagnati un giro sulla spiaggia, quel giro a Cala Rossano era un premio. Poi la tragedia». Una tragedia inspiegabile anche perchè, racconta sotto choc il sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, a Cala Rossano non c’erano mai stati problemi di questo tipo.

ventotene_ragazze_morte«Questa mattina -racconta trattenendo a stento l’emozione- gli addetti dell’impresa che si occupa della manutenzione delle spiagge avevano pulito quella zona e mi hanno appena detto che nulla faceva presagire la tragedia: nessun frammento di roccia, nessuna piccola parte di parete che cominciasse a franare. È stato un crollo improvviso». E secondo i soccorritori le due studentesse sono state centrate in pieno da due metri cubi di roccia e tufo, non di più, caduti da un’altezza di massimo sei metri. «È stata una maledetta fatalità», raccontano, aggiungendo che il materiale staccatosi dal costone di roccia «E’ ben poco e sarebbe bastato che le ragazze fossero una decina di metri più in là e non sarebbe accaduto nulla».

Parole che maggiormente hanno scioccato professori e alunni, assistiti per tutto il giorno da psicologi della protezione civile. Mentre incolmabile è lo strazio dei genitori di Sara e Francesca. «Ditemi che non è lei, non può essere», ha urlato la madre di una delle due ragazzine. La donna ha saputo a scuola la verità su sua figlia e urlando ha sbattuto i pugni sulla porta di vetro ferendosi. Poi il viaggio del dolore verso l’isola di Ventotene per riportare a casa le due bare.

E sull’isola è arrivata anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini che ha chiesto una relazione sullo stato delle coste dell’isola. Intanto Cala Rossano è stata messa sotto sequestro dalla procura di Latina, servono ulteriori sopralluoghi per stabilire le cause del crollo. Ed è sera quando una vedetta della Guardia di Finanza imbarca le bare delle due studentesse e i loro genitori per portarli a Formia. Sulla spiaggia di Cala Rossano solo gli echi delle voci di una scolaresca che questa mattina era scesa in spiaggia, con zainetti ed ipod, per trascorrere il loro primo giorno della gita a lungo sognata.

LE VITTIME DELLE GITE SCOLASTICHE – L’incidente di Ventotene, in cui sono morte due ragazze che partecipavano ad un campo scuola, è forse il peggior incidente di questo tipo, se si escludono gli incidenti stradali. Campi scuola e gite scolastiche infatti si svolgono, di solito, senza incidenti di rilievo. Il momento di maggior rischio è il viaggio in pullman, ma provoca vittime anche il tentativo di raggiungere altre stanze scavalcando balconi e finestre. GLI INCIDENTI DURANTE LE GITE – a febbraio 2002 una bambina di 11 anni di una scuola media di Marignolle, nei dintorni di Firenze, muore travolta da un masso durante una gita scolastica nel parco di villa Demidoff, nel capoluogo toscano. A maggio del 1982 uno studente di 16 anni di una scuola superiore di Augusta era morto precipitando in un pozzo non segnalato durante una visita al teatro greco di Palazzolo Acreide (Siracusa). IL PIÙ GRAVE INCIDENTE STRADALE – Il 26 aprile 1983, nella galleria del Melarancio, fra i caselli di Firenze Certosa e Firenze Signa dell’autostrada del Sole, un autoarticolato che trasporta un cilindro di acciaio di 15 tonnellate si contra con il pullman che trasporta gli studenti di una scuola media di Napoli. Muoiono 11 ragazzi e i feriti sono 35. L’ULTIMO MORTO PER SCAVALCARE – Ad aprile del 2006 un ragazzo di 17 anni di una scuola per geometri di Correggio (Reggio Emilia) muore a Torino, dove era in gita con la scuola, precipitando da un cornicione dell’albergo nel tentativo di raggiungere un’altra stanza passando per la finestra. Negli ultimi 20 anni sono stati una decina abbondante gli studenti morti in questo modo.

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