INVALIDITA’ CIVILE, BOOM DI PENSIONI A LATINA

10/04/2010 di

Crescita record del numero delle pensioni di invalidità civile tra il 2005 e il 2009 a Sassari, Roma, Piacenza e Latina. A Napoli il primato della spesa e del numero di assegni. Lo rileva la Cgia di Mestre, secondo la quale negli ultimi 5 anni il numero è aumentato del 25,5%. In termini assoluti ammontano a 2.637.394: nel 2009 la spesa complessiva è stata di 12,45 miliardi di euro, pari a quasi un punto di Pil.

Negli ultimi 5 anni la spesa complessiva è aumentata del 36,4%, a fronte di un incremento dell’inflazione media nazionale dell’8,3%. A livello provinciale è Sassari a registrare l’aumento più significativo: +46,9%. Da un punto di vista statistico, l’Inps non prende ancora in considerazione le quattro nuove province sarde (Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra, Olbia-Tempio). A Sassari seguono la provincia di Roma (+43%), di Piacenza (+42,8%) e di Latina (+41,2%). Con 187.969 assegni è la provincia di Napoli, in termini assoluti, quella che eroga il più alto numero di pensioni di invalidità. Rispetto al costo complessivo dell’operazione è la provincia di Sassari a registrare l’aumento più consistente: +63,7%. Poi Brindisi (+56,7%), Piacenza (+56,2%) e Roma (+55,8%). La provincia più ‘generosà è squella di Napoli con una spesa complessiva di 859,2 milioni di euro nel 2009.

INVI«A fronte di questa situazione – rileva Giuseppe Bortolussi segretario Cgia di Mestre – è necessario rendere più efficace l’attività di controllo degli enti preposti per evitare sprechi e forme di clientelismo vario che, probabilmente, hanno contribuito ad aumentare in maniera smisurata il numero e gli importi delle pensioni di invalidità erogate in questi ultimi 5 anni. Tutto questo per tutelare proprio coloro ai quali spettano di diritto queste indennità che spesso ricevono importi molto modesti». Pensioni di invalidità civile sono erogate ai cittadini con redditi insufficienti e con una riduzione della capacità di lavoro o di svolgimento delle normali funzioni quotidiane oltre il 73%. Nella definizione, presa in esame dalla Cgia, ci sono anche le pensioni erogate dall’Inps ai cittadini con redditi insufficienti, tra i 18 e i 65 anni, con ipoacusia pari o oltre a 75 decibel e le pensioni erogate dall’Inps ai cittadini non vedenti, con redditi insufficienti e senza limiti di età, con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi. Pertanto, nelle pensioni di invalidità civile non sono incluse quelle di guerra, quelle di invalidità erogate in presenza di infermità fisica o mentale e quelle erogate per infortuni sul lavoro e malattie professionali.