UOMO COLPITO DA ICTUS: “IN OSPEDALE MI HANNO RUBATO 2.000 EURO”

06/04/2010 di

di DAVIDE DESARIO *

Colpito da ictus viene portato in ospedale. E quando si riprende scopre che sono spariti i soldi che aveva in tasca. Non pochi spiccioli ma ben duemila euro. A denunciarlo alla polizia è la vittima del furto, un uomo di 56 anni, Casimiro Di Resta, residente a Latina.

La storia è avvenuta nelle settimane scorse. Casimiro, impiegato, lascia la sua abitazione nel centro di Latina per andare con l’anziana madre all’ospedale San Gallicano di Roma. Tutto procede bene fino all’arrivo all’ospedale. Qui, durante l’attesa per la visita della madre, Casimiro improvvisamente accusa un malore. La cosa sembra grave. Immediatamente viene soccorso da alcuni medici che decidono di trasportalo d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio.

Casimiro è stato colpito da ictus eppure riesce a mantenere la lucidità anche quando, al pronto soccorso, uno degli infermieri inizia a svestirlo. A quel punto, stando alla denuncia della moglie presso il commissariato di polizia Esposizione, Casimiro chiede alla persona di dargli i soldi che ha in tasca perché si tratta di una cifra ragguardevole. Ma questa lo rassicura: «Il denaro e tutto gli altri effetti personali – gli dice – saranno affidati alla polizia e li potrà riprendere successivamente».
Casimiro si fida. E forse sbaglia. Ma d’altronde in quelle condizioni sarebbe stato difficile prendere qualsiasi altra decisione. Le sue condizioni di salute non sono buone e per questo, dopo la visita dei medici, Casimiro viene ricoverato per accertamenti.
Soltanto in serata la moglie riesce a raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio e cerca di parlare con il marito ma non ci riesce poiché è ancora sotto l’effetto dei sedativi. Così la donna cerca il posto di polizia e quando lo trova chiede di ritirare tutti gli effetti personali del marito.

L’indomani Casimiro sta leggermente meglio. Quanto basta per poter ricevere la visita dei familiari. E non appena vede la moglie le chiede immediatamente se avesse ripreso i suoi effetti personali e soprattutto quei duemila euro, tutti in taglia da 50, che aveva in tasca perché approfittava del giorno di riposo per effettuare dei pagamenti. Ma la moglie gli dà la brutta notizia: «La polizia mi ha dato i tuoi documenti, il telefono cellulare, le chiavi della macchina – spiega la moglie Lidia- Ma dei duemila euro non c’è traccia». E aggiunge: «Incredibile hanno rubato a un malato. Hanno rubato dalle tasche di una persona che non poteva difendersi approfittando del suo stato di salute. Una cosa ignobile sulla quale non si può lasciar correre anche per evitare che possa ripetersi. Che altri malati possano essere derubati».

Così Casimiro, nonostante sia ancora in precarie condizioni di salute, decide di chiamare subito la polizia e di sporgere denuncia del grave furto subito.
E così viene fatto. Il fattaccio viene raccontato per filo e per segno negli uffici del commissariato “Esposizione” in via Asia.
La moglie mette nero su bianco che Casimiro sarebbe anche in grado di riconoscere la persona che lo ha svestito anche se non sa dire con certezza se si trattasse di un infermiere o di un aiutante.

Sulla vicenda indagano gli investigatori del commissariato Esposizione che hanno accertato quali impiegati del Pronto Soccorso del Sant’Eugenio erano in servizio quel giorno e nel turno durante il quale è arrivato Casimiro Di Resta.

«Un poliziotto – racconta ancora la moglie di Casimiro – ci ha detto che non è certo il primo episodio che si verifica. Che altre volte sono spariti soldi e oggetti di valore».
Casimiro, invece, è ancora ricoverato. Adesso ha lasciato il Sant’Eugenio ed è in cura al Santa Lucia sull’Ardeatina. (* Fonte: Il Messaggero 06-04-2010)