A Latina boom di agriturismo e B&B

30/11/2012 di
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Il Lazio è primo nella classifica italiana per peso percentuale dei flussi di turisti stranieri e quarto, dietro a Veneto, Lombardia e Toscana, per la presenza di turisti in genere. Nella regione si registrano più di 10 milioni di arrivi e oltre 30 milioni di presenze ma a ridere è solo Roma, nella quale si concentra il 90% delle visite. Occorre dunque valorizzare le ricchezze culturali e artistiche distribuite sul territorio per rilanciare un settore che nei prossimi anni potrà trainare la ripresa economica. Una ripresa che non potrà prescindere dalla riqualificazione delle infrastrutture.

È quanto emerge dall’analisi di SRM, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, “Il ruolo del turismo nello sviluppo economico regionale”, presentata questa mattina alla Casa del Cinema nell’ambito del convegno “Turismo per caso?”, organizzato dal Gruppo giovani dell’Ance Lazio.

A Latina i posti letto negli agriturismi e nei b&b sono cresciuti in media rispettivamente del 12% e del 14,5% nel periodo 2003-2011, in linea con la media regionale del 12,5% e del 14,6%. La crescita è stata pari a 1,7% per le strutture alberghiere. È quanto emerge dall’analisi di SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, “Il ruolo del turismo nello sviluppo economico regionale”, presentata questa mattina alla Casa del Cinema nell’ambito del convegno “Turismo per caso?”, organizzato dal Gruppo giovani dell’Ance Lazio per rilanciare turismo e infrastrutture nella regione.

Nella provincia di Latina sono presenti 199 esercizi alberghieri con 11.795 posti letto, pari all’7,3% del totale regionale, arrivando quasi al 16% se si considera la nuova provincia Frosinone-Latina. I posti letto presso le strutture extralberghiere sono 30.316, pari al 22,2% del totale regionale.

Latina si caratterizza, infine per una elevata concentrazione di posti letto in strutture complementari: 72%, valore superiore al dato regionale (46%).

Il tasso di crescita medio annuo dei posti letto delle principali formule ricettive, anni 2003, 2011 nelle province del Lazio

Province Alberghi Campeggi e villaggi Alloggi in affitto Agriturismo B&B Altro
Viterbo 1,20% 1,50% 2,60% 14,50% 22% 3%
Rieti 1,00% 74,10% 13,10% 8,20% 4% -2,80%
Roma 2,10% 0,10% 47,20% 11,80% 14,50% 4,20%
Latina 1,70% -0,10% 4,60% 12,00% 14,50% 15,60%
Frosinone -1,50% 0,10% 11,20% 15,70% 17,30% 1,70%
Lazio 1,70% 0,40% 33,90% 12,50% 14,60% 3,90%

Fonte: elaborazione SRM su dati Istat

Le proposte. Il fermento registrato nelle nuove strutture e le iniziative lanciate separatamente da istituzioni pubbliche e soggetti privati rappresentano un buon punto di partenza. La vera svolta però ci potrà essere soltanto se si uniscono le forze. Partendo da questo presupposto Ance Lazio ha avanzato alcune proposte all’amministrazione che governerà la regione per i prossimi cinque anni: pianificazione unitaria, coinvolgimento di tutti gli attori presenti nel comparto e uso dei fondi europei ne sono gli elementi principali.

“È innanzitutto fondamentale che la nuova giunta svolga un ruolo di pianificazione e di orientamento, perseguendo obiettivi di sviluppo nell’interesse collettivo. Si dovrà perseguire l’obiettivo di correggere gli squilibri territoriali esistenti, inserendo le scelte riguardanti gli Enti locali minori all’interno di un disegno unitario che risponda ai bisogni reali della collettività” spiega Lorenzo Sette, presidente del Gruppo Giovani di Ance Lazio.

È inoltre dirimente il coinvolgimento degli esponenti del mondo imprenditoriale oltre ai rappresentanti delle istituzioni. “Occorre puntare su una forte politica di marketing, che sia il risultato di una riflessione corale e sappia individuare con chiarezza i risultati da perseguire attraverso una strategia che analizzi i diversi segmenti di target, metta in atto una razionalizzazione della spesa e ricorra alle nuove tecnologie – aggiunge Sette -. A questo scopo riteniamo che si debba pensare alla creazione di un’unica cabina di regia per le politiche di sviluppo e promozione turistica della nostra regione, mettendo in chiaro che non può esserci sviluppo turistico senza sviluppo infrastrutturale. A questa potrebbe affiancarsi una task force dedicata all’uso dei fondi europei”.