20.000 FALSE FIGURINE PANINI SEQUESTRATE A LATINA

26/03/2010 di

Nei mille rivoli dell’industria del falso, sempre fiorente nel nostro paese, ci sono da oggi anche le figurine dei calciatori. Riproduzioni fedeli dei piccoli adesivi con i volti degli «eroi» del pallone, una truffa ben strutturata che però non aveva fatto i conti con la passione delle centinaia di collezionisti, di tutte le età, che anno dopo anno cercano di completare il mitico album della Panini. Grazie soprattutto alle segnalazioni fatte dai collezionisti giunte al comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina, gli uomini delle Fiamme gialle sono riusciti ad individuare otto persone, tra distributori e edicolanti, che vendevano bustine false della raccolta 2009-2010 e a sequestrarne circa 20 mila confezioni. Gli otto sono stati denunciati per frode dell’esercizio del commercio, vendita di prodotti con segni mendaci e ricettazione. «Questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg – spiega il colonnello del comando provinciale della Gdf di Latina Giuseppe Colombi – di un’attività illecita che potrebbe non limitarsi alla sola zona di Latina. Le indagini proseguono per risalire alla filiera del falso e per individuare tutti gli autori di questa truffa». Gli inquirenti non escludono che la base operativa del falso possa essere in Campania e in particolare nell’area del napoletano. Un elemento, quest’ultimo, che viene confermato dagli stessi dirigenti della Panini di Modena. «Abbiamo avuto segnalazioni di bustine sospette sia nel Lazio che in Campania – afferma il direttore generale dell’azienda emiliana, Arrigo Beltrami – Al momento non è ancora quantizzabile il danno arrecato da questa attività illecita che va a colpire una delle nostre creature più famose». Si tratta di un lavoro ben fatto, affermano dalla Guardia di Finanza. Ad un occhio poco attento le bustine e le figurine sembravano del tutto simili a quelle ufficiali. Le Fiamme gialle, dopo le segnalazioni di alcuni appassionati, per accertare i falsi si sono avvalsi della collaborazione degli esperti della Panini.

«Si tratta di prodotti ben fatti – ha proseguito Colombi – ma dove sono presenti dei piccoli errori come ad esempio nella riproduzione della ‘sforbiciatà di Carlo Parola, presente da sempre su tutte le bustine, o su alcune scritte che si trovano sul retro delle confezioni».

La Panini è subito corsa ai ripari annunciando che sul proprio sito ufficiale (www.calciatoripanini.it), i collezionisti potranno trovare tutte le indicazioni utili per riconoscere con certezza le bustine e le figurine false. Inoltre, per venire incontro al disagio creato da questo traffico illecito i dirigenti della storica azienda emiliana annunciano che chiunque abbia acquistato o trovato un prodotto falso della collezione 2009/2010 potrà inviarlo per posta alla Panini, compilando il modulo scaricabile dal sito. La Panini, infine, si impegna a rispedire il prodotto originale. «Siamo dispiaciuti – afferma il direttore del mercato Italia di Panini, Antonio Allegra – soprattutto perché il danno ha riguardato in particolare i tanti bambini che collezionano le figurine e per i numerosi genitori e nonni che le comprano puntualmente in edicola. Siamo grati alla Guardia di Finanza e ci auguriamo che sia stato definitivamente bloccato ogni traffico illecito».

SOSPETTI IN CAMPANIA. «Mi auguro che la Guardia di Finanza riesca ad individuare tutti gli autori di questa attività illecita che colpisce una delle nostre creature più famose. Abbiamo avuto segnalazioni su bustine sospette sia nel Lazio che in Campania». Ad affermarlo è il direttore generale della Panini di Modena, Arrigo Beltrami, parlando a margine della conferenza stampa presso la Guardia di Finanza di Latina durante la quale sono stati resi noti i particolari dell’operazione che ha portato a scoprire un mercato del falso delle figurine dei calciatori. «Al momento – prosegue Beltrami – è impossibile quantificare il danno economico arrecato ma continueremo a monitorare la situazione e, in sede di consuntivo, cercheremo di definire il danno». I dirigenti della storica società emiliana segnalano che sul sito ufficiale (www.calciatoripanini.it), i collezionisti potranno trovare tutte le indicazioni utili per riconoscere con certezza le bustine e le figurine false. Inoltre, spiegano ancora i dirigenti, per venire incontro al disagio creato da questo traffico illecito chiunque abbia acquistato o trovato un prodotto falso della collezione 2009/2010 potrà inviarlo per posta alla Panini, compilando il modulo scaricabile dal sito. La Panini si impegna a rispedire il prodotto originale.

UN MITO CHE DURA DA 50 ANNI. Agli inizi del 1960 Benito e Giuseppe Panini, che avevano fondato a Modena l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini, trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi “Nannina”. I fratelli lo acquistarono, imbustarono in bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l’una. Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni. L’anno successivo i Panini decisero di fare tutto con i loro mezzi, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta (per la copertina scelsero l’attaccante di allora del Milan Nils Liedholm). Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione “Calciatori”. La prima figurina stampata fu quella di Bruno “Maciste” Bolchi, il capitano dell’Inter dell’epoca. Nel 1963 si unirono all’attività gli altri due fratelli Panini, Umberto e Franco. Dalla stagione 1961-62 l’album “Calciatori” Panini esce regolarmente ogni anno.