Roma, donna a capo dei pusher: mai in carcere perché sempre incinta

08/08/2011 di

Una famiglia numerosa e una casa dove si sente il caos di vagiti e bimbi che giocano. Con la mamma che da un lato tiene il figlioletto in braccio e, fino a ieri, con l’altro faceva i conti per gestire il traffico di cocaina e incassare soldi. Maria Capolongo, una romana di 29 anni finita agli arresti domiciliari nella Capitale perchè capo di una banda di spacciatori, ha avuto in sette anni quattro figli e ora è in attesa del quinto. Finora, anche grazie a loro, è riuscita ad evitare le sbarre.

Un pò come Sofia Loren nel film ‘Ieri, oggi e domanì. La sua è una storia tra fiction e realtà, visto che lei in passato è stata anche attrice in un documentario sul degrado delle periferie romane. La donna era il boss della banda di pusher sgominata dopo un blitz della polizia a Roma, nel ‘residence Bastogì, durante l’operazione ‘Up and down’: cinque gli arresti e otto le persone indagate. Molti definiscono quel luogo una sorta di bronx della Capitale, a Roma Nord, tra Torrevecchia e il Quartaccio, dove vivono circa 400 famiglie. Maria, già denunciata in passato per reati legati alla droga, gestiva tutti i suoi uomini, compreso l’ex-marito, già finito in carcere alcuni anni fa. Poi alle sue ‘dipendenzè era finito il suo nuovo compagno, anche lui arrestato durante l’operazione di oggi. La sua era una sorta di «organizzazione matriarcale» di pusher.

Nel comprensorio Bastogi in molti la conoscono e c’è chi fino a ieri la fiancheggiava, per questo sono stati denunciati: alcuni di loro avevano perfino recitato assieme a lei nella docufiction di alcuni anni fa ‘Residence Bastoggì. Già allora ci fu una maxi-retata. Ma Maria – dicevano in romanesco gli abitanti del quartiere – «non se la sò mai bevuta». Suo marito invece fu arrestato e lei solo denunciata diverse volte per detenzione ai fini di spaccio. Fino a quando oggi gli investigatori sono riusciti a dimostrare che Maria era la mente del gruppo criminale del residence Bastogi. Nonostante tutto non è finita in cella. È incinta e da quattro mesi aspetta il suo quinto figlio del suo nuovo compagno, che invece dopo l’ennesima operazione – così come il suo ex-marito – è finito dietro le sbarre. Molti fanno muro dietro quella che fino a ieri era la padrona dello spaccio a Bastogi. Tra le palazzine c’erano perfino le sue guardie fedeli: vere e proprie ‘sentinellè, che segnalavano l’arrivo della polizia, come in un fortezza, dall’alto delle sei palazzine costruite vent’anni fa e arroccate su una collinetta. E da alcuni balconi di casa c’era anche chi calava la cocaina con un astuccio legato a uno spago lungo diversi metri: tra i clienti c’erano impiegati e funzionari, che compravano cocaina per 40 euro a dose. Ora quando chiedono di Maria, lei non si affaccia: è in casa con i suoi figli, nel suo nido che la protegge dalle sbarre. Per lei meglio un altro figlio che la galera.