OMICIDIO GIANGRASSO, LA CASSAZIONE CONFERMA LE CONDANNE
25/03/2010
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Confermata la sentenza per l’omicidio di Antioco Giangrasso, il commerciante trovato senza vita il 5 agosto 2006 nel suo appartamento in via Cesare Battisti.
La Cassazione ha confermato il verdetto di secondo che aveva drasticamente ridotto la pena dai giudici della Corte d’Appello di Roma: 18 anni e 6 mesi per Calin Cazan (precedentemente condannato a 30 anni); 17 anni e 4 mesi per Bogdan Florin Hristea (precedentmente condannato a 18 anni). I giudici negarono l’aggravante dei futili motivi e, applicando la riduzione di un terzo dela pena, arrivarono quasi a dimezzare la condanna per Cazan, difeso dall’avvocato Daniela Fiore (nella foto). Il legale, oggi in Cassazione, ha insistito sull’omicidio preterintenzionale mentre la parte civile ha chiesto il riconoscimento delle aggravanti con l’obiettivo di ottenere un nuovo processo.
Il commerciante fu trovato morto il 5 agosto 2006 nel suo piccolo appartamento in via Cesare Battisti, legato mani e piedi. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Olimpia Monaco nel processo di primo grado, Cazan è stato l’organizzatore dell’omicidio. Cazan e Hristea – zio e nipote – si sono più volte accusati a vicenda sostenendo più o meno la stessa tesi ma ribaltando i ruoli: ognuno sostiene di aver lasciato l’altro da solo nell’appartamento con Giangrasso. Dopo il delitto i due fuggirono all’estero ma furono bloccati dopo una lunga e delicata indagine.