DELITTO GIANGRASSO, OTTENUTA L’ESTRADIZIONE PER IL ROMENO ARRESTATO

13/07/2007 di
di MARCO CUSUMANO * 
 
E’ stata disposta l’estradizione di Bogdan Florin Hristea, romeno di 23 anni,
accusato di essere uno dei due assassini di Antioco Giangrasso, il commerciante
ucciso nella sua casa di via Cesare Battisti il 3 agosto dello scorso anno. La
decisione è stata presa dai giudici della Corte d’Appello romena che si è
occupata della richiesta italiana di estradizione.

 


 

La pratica si era
“impantanata” per alcuni ritardi legati alle ferie di alcuni dipendenti del
ministero della Giustizia: ancora pochi giorni e si rischiava addirittura la
liberazione del presunto assassino. Fortunatamente, alla fine, i tempi sono
stati rispettati. Ora il giovane romeno dovrà rientrare in Italia entro il 26
luglio. Una volta trasferito sarà sottoposto al normale iter giudiziario e,
soprattutto, potranno iniziare le verifiche sul Dna e sugli altri elementi che
lo hanno inchiodato.
 
Per arrivare al presunto assassino gli
investigatori, coordinati dal pm Olimpia Monaco, hanno lavorato su alcune schede
telefoniche utilizzate da Giangrasso. Sono risaliti a telefonate con altri
romeni e hanno scandagliato a fondo quell’ambiente arrivando a chi quella sera
era presumibilmente entrato nell’appartamento di via Cesare Battisti. La svolta
è arrivata quando a Roma sono stati arrestati Bogdan Florin Hristea e un altro
romeno: erano stati sorpresi durante un furto e rinchiusi a Regina Coeli. A quel
punto è stato possibile prendere le loro impronte digitali che sono state
confrontate con le tracce di impronte rilevate nella casa del delitto. E il
confronto ha inchiodato i due che però, nel frattempo, erano stati scarcerati e
si erano, ovviamente, dileguati. Ma l’inchiesta è andata avanti.
 
La Procura, con
in mano il confronto delle impronte digitali, ha chiesto il mandato
internazionale di cattura e il 15 giugno Bogdan Florin Hristea è stato arrestato
in Romania. Del suo presunto complice ancora nessuna traccia. Probabilmente è
fuggito dalla Romania in un altro paese, mentre l’Interpol continua a cercarlo
inseguendo i pochi indizi che ha lasciato durante la sua
fuga.
 
Antioco Giangrasso, commerciante di pelletteria, fu
soffocato con un cuscino nella sua seconda casa, ucciso e “incaprettato”. Dietro
al delitto, maturato nell’ambiente degli omosessuali, una storia di sesso a
pagamento che era diventata probabilmente qualcosa di più e che Giangrasso forse
voleva interrompere. Di certo c’è stata un’accesa discussione finita in
tragedia. I due romeni, dopo il delitto, hanno portato via un borsello con il
telefonino. Grazie al cellulare, poi venduto a un marocchino per 20 euro, è
stato possibile arrivare ai presunti assassini.
(* Il Messaggero, 13-07-2007)