Sangue infetto, risarcimenti record per quattro pontini

24/11/2012 di
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Risarcimento milionario in tempo record (2 anni dall’inizio della causa) per un milione e quattrocentomila euro. Lo hanno ottenuto quattro cittadini pontini assistiti dall’avvocato Renato Mattarelli.
E’ quanto deciso dal Tribunale di Roma – spiega il legale – con 4 sentenze gemelle del 20.11.12, del Giudice Cecilia Bernardo in favore delle 4 persone residenti nei dintorni di Latina. Si tratta di una donna di 68 anni residente a Latina Scalo, un uomo di 79 anni di Cori, una ragazza di 31 di Priverno e di un uomo di 74 anni di Cisterna deceduto lo scorso agosto. Quattro persone dalle vite completamente diverse (una casalinga, un imprenditore agricolo, una giovane ragazza e un pensionato) ma unite da un unica drammatica esperienza: aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto fra ospedali di Latina, Cori, Velletri e Roma. All’importanza economica del risarcimento corrispondono gravissimi danni alla salute e, principalmente, al fegato. Fra le principali patologie virali riscontrati ai 4 emotrasfusi sono state accertate l’epatite B e quella C oltre alle inevitabili ripercussioni psichiche di chi sa di essere stato infettato irreversibilmente e senza possibilità di guarigione, anzi, solo con la probabilità di un peggioramento e rischio della vita.
Questo è quello che è accaduto ad uno dei 4 trasfusi di sangue infetto. Un uomo di Doganella di Ninfa (Cisterna di Latina) deceduto lo scorso agosto a 74 anni e che nel giro di 3 anni (dal 2009) ha saputo di essere stato infettato da epatite C (durante un ricovero del 1985 presso l’ospedale civile di Latina), è peggiorato in cirrosi epatica e morto senza neppure avere il tempo di vedersi risarcito. Solo a lui il Tribunale ha liquidato euro 527.317,28 che ora andranno alla famiglia che sta iniziando una nuova causa per ottenere direttamente dal Ministero della Salute gli ulteriori danni per la morte del congiunto.
A fare i conti con le gravi patologie post-trasfusionali c’è anche la giovane di Priverno di 31 anni, trasfusa appena nata, e informata dell’infezione solo 3 anni fa, durante un normalissimo controllo ha notato che alcuni valori di riferimento (transaminasi) del fegato erano abnormi. Da qui l’avvio al test dell’epatite e la sconvolgente rilevazione (nel pieno della sua vita) di essere stata infettata dal’epatite C”.
  1. Sebbene tardiva un pò di giustizia
    Ora se c’è il dolo necessariamente deve saltar fuori chi lo ha commesso però…..altrimenti siamo sempre alla giustizia all’italiana, a metà.

  2. tutti quest soldi saranno sicuramente investiti in 4 fiammanti porsche scommetto

  3. Queste cose capitavano un tempo quando il sangue non era controllato come oggi. Donare sangue è importante, e bisogna farlo però con cognizione di causa. Quando compilate il questionario per la donazione leggete sempre cosa vi si chiede. Donate solo e soltanto se siete idonei a farlo, non tanto per presentare il certificato a lavoro ed avere il giorno libero. Donare sangue significa salvare una vita non aiutare qcno a finire nella fossa per averci guadagnato qualche ora di permesso. Siate sinceri con voi stessi e con il Medico che effettua la visita pre-donazione.
    Ben vengano i risarcimenti, ma probabilmente quelle persone avrebbero preferito vivere, e lo spirito di chi dona sangue è proprio quello di voler salvare la vita altrui.

  4. guido , se cosi ti chiami, io sono un ragazzo di 30 anni circa con epatite c , regalatami dallo stato in seguito a trasfusioni infette , sentire certe affermazioni da cretino, quale sei mi fa rabbia, io ti auguro di non dover mai aver a che fare con terapie per lottare contro l’epatite c, ma sicuramente sarai una persona talmente superficiale che è tutto a perdere con te. Abbi rispetto per colui che è morto! il signore di 74 anni, peccato che non è tuo padre. Non censuratemi che idioti cosi devono avere le risposte che meritano.

  5. Vorrei anch’io raccontare a grandi linee la mia testimonianza vissuta sulla mia pelle: nei primi anni Ottanta mio cognato subì una trasfusione di sangue (ovviamente non controllata). Nel lontano 1985 è deceduto a soli 33 anni, lasciando mia sorella e due figli piccolissimi con conseguenze che si possono immaginare. Mia sorella è andata in depressione ed ancora adesso non si è ripresa, i miei nipoti se solo accenni al loro padre scoppiano a piangere. Sono cresciuti, quindi, senza una figura paterna che potesse dare loro conforto, affetto ecc. Ora non sto qui a sindacare nulla ma se giustizia esiste anche la mia famiglia la deve ottenere. Scusate lo sfogo.