Commercio, firme contro le aperture domenicali

24/11/2012 di

Inizia la raccolta firme di Libera la Domenica, la campagna promossa da Confesercenti con Federstrade e il sostegno della Cei per limitare le eccessive liberalizzazioni delle aperture domenicali del commercio. L’obiettivo, spiega Confesercenti, «è raccogliere le 50.000 firme necessarie per presentare al Parlamento una legge di iniziativa popolare che riconduca alla Regioni la potestà di disciplinare le aperture domenicali, frenando gli eccessi introdotti dal decreto Salva-Italia e garantendo la giusta concorrenza».

«Una legge -spiega il presidente di Confesercenti, Marco Venturi- che non vuole vietare aperture festive e domenicali, ma renderle compatibili con effettive esigenze di imprenditori, lavoratori e consumatori, ripristinando le competenze in materia di orari alle Regioni». «La libertà non serve senza la verità», ha sottolineato l’Arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini in occasione del lancio dell’iniziativa.

«Il riposo -ha aggiunto l’Arvivescovo Bregantini- è antropologicamente necessario, ma è necessario difenderne anche il valore sociale: perchè le famiglie, e soprattutto le madri costrette a lavorare di domenica, non hanno più la possibilità reale di seguire i propri figli».

Da domenica 25 sarà così possibile firmare nei molti banchi di raccolta organizzati presso le sedi Confesercenti ed i sagrati delle Chiese di molte città italiane, tra cui Padova, Rovigo, Adria, Porto Viro, Ledinara, Valdagno, Bologna, Modena, Macerata. Previste iniziative anche a Venezia, Vicenza, Forlì, Ravenna, Piacenza, Pavia, Viterbo, Latina e Foggia. Nelle altre città i punti di raccolta saranno organizzati a partire dalla prossima settimana. A Roma, in particolare, Confesercenti, Federstrade e Cei hanno organizzato per questa domenica gazebo presso i sagrati di 25 chiese romane.