Tar: indire le elezioni nel Lazio entro cinque giorni

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino, assistito dall’avvocato Gianluigi Pellegrino, ed ha di conseguenza disposto che la presidente uscente della regione Renata Polverini indica le elezioni antro 5 giorni altrimenti dovrà essere nominato un commissario ad acta.
«Questo pronunciamento del Tar fa giustizia di tutti gli arroganti “distinguo” che la Polverini e i suoi avvocati hanno sostenuto in queste settimane. I cittadini si riappropriano del diritto di scegliere amministratori più onmesti e più responsabili nella gesione dei fondi pubblici. Attendiamo nelle prossime ore che la Presidente dimissionaria ottemperi alla sentenza del Tar permettendo così alla politica nel più alto senso della parola di rientrare nella legalità, scandalosamente messa in discussione dal pervicace attaccamento alla poltrona, alle prebende e alla possibilità di nomine che questa giunta regionale fallimentare ha perseguito fino all’ultimo». Così in una nota il Movimento difesa del cittadino in una nota.
La Regione Lazio proporrà ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar che, accogliendo il ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino, ha disposto che la presidente uscente Renata Polverini indica le elezioni
antro 5 giorni altrimenti dovrà essere nominato un commissario ad acta. Secondo la Regione Lazio infatti, si legge in una nota, la decisione «risulta in totale contraddizione con le recenti pronunce della medesima sezione del Tar del Lazio con riferimento alle elezioni regionali del 2010».
Il Tar del Lazio esclude come motivazioni per far slittare il voto nella Regione la mancata riduzione del numero dei
consiglieri da 70 a 50 e la disciplina di riduzione delle province che nel Lazio accorpa Frosinone a Latina
e Rieti a Viterbo. Per i giudici amministrativi «la mancata riduzione del numero dei consiglieri» disposta dal recente
decreto legge del 10 ottobre scorso «non può giustificare il ritardo nello svolgimento delle nuove
elezioni». Come del resto la disciplina di riduzione delle province, disposta con il decreto legge del 5
novembre in corso di conversione, «è comunque irrilevante ai fini delle elezioni» regionali. Ed inoltre sul
tema dell«election day’ con il quale si vorrebbe accomunare nello stesso giorno le elezioni di Lazio,
Lombardia e Molise »non opera nella fattispecie in esame, anche in relazione alla dichiarata finalità di
riduzione dei costi della politica, posto che le altre due invocate elezioni si svolgeranno in altre Regioni,
senza che sia quindi ipotizzabile alcuna sovrapposizione di adempimenti e, quindi, alcun apprezzabile
risparmio di spesa«. L’effetto di questa motivazione è l’accoglimento del ricorso proposto dal Movimento Difesa del
Cittadino con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, disponendo »l’obbligo del presidente dimissionario della
Regione Lazio di adottare il provvedimento di indizione delle consultazioni elettorali regionali entro
cinque giorni successivi alla data della comunicazione della sentenza, fissando la data di svolgimento
delle stesse consultazioni entro il più breve termine tecnicamente compatibile con gli adempimenti
procedimentali previsti dalla normativa vigente in materia di operazioni elettorali«. Il Tar ha nominato fin
d’ora »Commissario ad acta il Ministro dell’Interno o un funzionario dallo stesso delegato affinchè in
caso di inadempimento oltre il predetto termine di cinque giorni adempia in luogo del Presidente
dimissionario della Regione Lazio entro i successivi cinque giorni«.
La burina romana francetta nera, sta cercando di guadagnare tempo per cercare una corrente politica in cui passere insieme ai suoi camerati. Dopo averci aumentato l’irpef, chiusi ospedali e quelli rimasti. Tagliati posti letti a favore dei suoi amici di cliniche private. Mi auguro che questa donnetta cafone venga spazzata via. Ha fatto ricorso al Tar. Se perde, non paga di tasca sua ma paghiamo noi cittadini. Nel frattempo cerca di piazzare all’interno della regione Lazio qualche fascistello amico.
calma ragazzi, allora, cerchiamo di prendere tempo, prima bisogna cambiare nome al partito, poi riorganizzarlo, poi trovare facce presentabili e pulite, lo so è impresa titanica, ma 5 giorni…………………
Meno male che in questo Paese vi sono Signori GIUDICI, liberi, indipendenti,onesti.
I politici tutti, hanno paura del nuovo in arrivo che gli travolgerà, per questo prendono tempo.
Ladra! Torna nella strada dalla quale vieni!