AGRICOLTURA, LA DENUNCIA: A LATINA 10MILA BRACCIANTI A 2 EURO L’ORA

09/07/2007 di
La Provincia di Latina è «duramente colpita da pratiche di lavoro illegali
nel settore agricolo, quali lo sfruttamento della manodopera sia italiana che straniera, il caporalato e l’assenza di qualsiasi forma di applicazione dei contratti di lavoro». È quanto denuncia, in una nota, Flai-Cgil precisando che «in queste zone si contano circa 10.000 braccianti agricoli regolari e altrettanti assunti in nero che lavorano anche 12 ore al giorno, percependo una paga per 6 ore di lavoro».

 
Sul fronte retributivo, secondo la federazione nazionale lavoratori agroindustria,
«particolarmente drammatica è la situazione dei lavoratori extra-comunitari che, se regolari, percepiscono di media una retribuzione oraria di 2,50 euro che scende fino ai due euro se il lavoratore è irregolare e immesso nel mercato del lavoro attraverso il caporalato».
Di legalità, diritti e contrattazione come ingredienti necessari per sradicare la
pratica del lavoro nero e sommerso nel settore agricolo si parlerà domani in un convegno – riferisce l’Ansa – dove sono previsti interventi del segretario generale della Flai-Cgil Franco Chiriaco, oltre al prefetto di Latina Alfonso Pironti, i direttori provinciali dell’Inail, dell’Inps, del Dpl e dell’Asl, il presidente della Commissione Sicurezza della Regione Lazio Luisa Lauerelli, l’assessore alle Politiche agricole della Regione Lazio Daniela Valentini.