OMICIDIO PISNOLI, GABRIELE PIRAS CONDANNATO ALL’ERGASTOLO
Ergastolo ed isolamento diurno per 15 mesi. Questa la sentenza emessa oggi dai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Latina presieduta da Pierfrancesco De Angelis per il romano Gabriele Piras, l’uomo arrestato per l’omicidio di Massimo Pisnoli (suocero del calciatore Daniele De Rossi) insieme a Giuseppe Arena, già condannato all’ergastolo in abbreviato.
Il pubblico ministero Raffaella De Pasquale aveva chiesto il carcere a vita senza il riconoscimento delle attenuanti generiche sottolineando l’efferatezza del delitto: Pisnoli fu ucciso nelle campagne di Aprilia vicino alla stazione di Campoleone ad agosto 2008 con due colpi di fucile, alla schiena e in bocca. Il movente è legato alla mancata spartizione del bottino di una rapina alla banca del Divino Amore vicino Roma. In aula erano presenti la figlia di Pisnoli, Martina (assente l’altra figlia Tamara, moglie di De Rossi) e la sorella che si sono abbracciate dopo la sentenza.
«L’aver sparato in bocca a Pisnoli non è stato un atto di rabbia o di impeto e nemmeno una cosa casuale – ha detto la parte civile – Piras premedita ed organizza con freddezza questa esecuzione». Il pubblico ministero ha parlato di piena responsabilità di Piras, «recidivo perché con precedenti per altri due omicidi, collaborativo con la giustizia solo ‘per convenienzà e non per pentimento, e socialmente pericoloso perché se vive nella società tende ad uccidere». I giudici non hanno riconosciuto nessun risarcimento, per questo si dovrà attendere il processo civile.
Il video della sentenza:
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