Operazione Payback, sequestrati immobili anche a Latina

21/09/2012 di
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L’operazione «Payback», condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Milano, ha disvelato i molteplici reati di una associazione a delinquere che, attraverso l’uso strumentale di più trust, ha provveduto a tutelare i beni di persone in difficoltà economica o pregiudicati proteggendone il patrimonio. Proprio sul distorto utilizzo del trust si è incentrata l’indagine della Procura di Milano.

Nello specifico il gruppo criminale, capeggiato da un noto avvocato milanese, sfruttava lo specifico istituto del trust liquidatorio per sottrarre alle procedure concorsuali l’attivo patrimoniale di società fallite in danno della massa creditizia; occultare il patrimonio di imprenditori in difficoltà economica, impedendo ai fornitori edal fisco il recupero delle somme dovute; schermare beni di pregiudicati soggetti a misure di prevenzione evitando così che venissero sequestrati. In particolare, le società decotte o in procinto di fallire, venivano private di tutti i loro beni che, formalmente, venivano conferiti in un trust gestito da prestanome, appositamente costituito solo con il professato intento di procedere alla liquidazione di tutti i creditori.

Contestualmente, le società conferenti chiedevano la cessazione della propria attività commerciale presso le competenti camere di commercio per poter far decorrere, da tale data, il termine di decadenza annuale per la richiesta di declaratoria del fallimento. Trascorso tale lasso temporale, pertanto, le stesse non potevano più essere dichiarate fallite e, quindi, i beni conferiti in trust non erano più aggredibili dai fornitori, dal fisco o nell’ambito delle procedure concorsuali eventualmente instaurate. Sempre per mezzo di trust costituiti ad hoc, l’organizzazione prevedeva anche ad occultare beni di soggetti pregiudicati e colpiti da misure di prevenzione impedendone, di fatto, il sequestro. Le indagini condotte hanno consentito, ad oggi, di individuare più trust utilizzati per la commissione degli illeciti sopra descritti, cui è stato ricondotto un ingente patrimonio immobiliare sul quale l’autorità giudiziaria meneghina titolare del procedimento ha disposto il sequestro. Tra questi spiccano appartamenti di pregio ubicati in centralissime vie di Milano nonché un intero complesso immobiliare di ville ed appartamenti in provincia di Pavia. Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare sono state anche eseguite numerose perquisizioni locali presso società, studi professionali ed abitazioni private che hanno portato al rinvenimento di ingente documentazione probatoria che sarà analizzata quanto prima.

Ad oggi sono state indagate 14 persone, eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 in carcere e 2 ai domiciliari) e sequestrati 88 immobili (siti nelle provincie di Milano, Benevento, Latina, Chieti, Caserta, Novara, Sassari, Varese, Lodi e Pavia), quote sociali di due società e due autovetture (tra cui una Aston Martin). Il tutto per un controvalore pari a circa 22 milioni di euro. Sono in corso ulteriori indagini.