LATINA SALUTA FRATTASI, UN AMICO PIU’ CHE UN PREFETTO

29/12/2009 di

di GAETANO COPPOLA *

Latina saluta il prefetto Bruno Frattasi. Nell’aula consiliare oltre al sindaco Vincenzo Zaccheo, ci sono rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura, di enti e istituzioni, il sindaco di Sezze Andrea Campoli, il consigliere comunale Maurizio Mansutti. Tanti “volti amici” come li ha definiti lo stesso Frattasi nel suo commosso intervento, «la cui presenza oggi in quest’aula non è formale e ne comprendo bene il valore».

Una cerimonia davvero partecipata per salutare un “prefetto che lascerà un segno”, “un interlocutore autorevole, capace, attento, sobrio per stile di vita, cordiale nei rapporti umani, con una spiccata predisposizione all’ascolto“. «Un uomo con l’alto senso dello Stato e del dovere» ha detto il sindaco Zaccheo, che ha ricordato come questo rapporto si sia consolidato nel tempo, rafforzato dalle collaborazioni che via via si sono succedute nei due anni e mezzo in cui Frattasi ha ricoperto l’alto incarico a Latina. E ha citato i raduni degli alpini e dei carabinieri in congedo, la mediazione in occasione di conflitti sociali, della riqualificazione di Al Karama, l’impegno sulla sicurezza.

Bruno Frattasi, anche nel suo discorso di commiato dalla città e dalla provincia di Latina, ha mantenuto lo stile che lo ha sempre contraddistinto. «I prefetti passano, gli amici restano – ha detto – e io mi sento un amico vero di questa città e della sua gente, qui mi sono sentito davvero a casa».
Frattasi ha spiegato come il prefetto del terzo millennio non può essere “un autocrate solitario che si chiude nel palazzo”. «Ho voluto interpretare il mio ruolo, scendendo i mezzo alla gente perché solo così si può essere accettati».

«E io sono davvero grato a questa terra perché mi ha accettato e manifestato l’affetto attraverso la collaborazione e la vicinanza anche nei momenti difficili che ci sono stati». Il prefetto ha esaltato il rapporto con il sindaco Zaccheo. «Pur nella diversità di legittimazione perché il sindaco è eletto direttamente dai cittadini e il prefetto no, Zaccheo non ha fatto mai pesare differenze di ruoli e ha sempre mantenuto un rapporto leale e collaborativo, e di questo gliene sono grato, anche per avwermi voluto salutare in quest’aula che è il cuore dell’amministrazione, un luogo di democrazia».

Non ha dimenticato, il prefetto, la collaborazione con le forze dell’ordine “rappresentate da professionisti capaci, responsabili, attenti” con i quali è stato possibile affrontare le varie emergenze e i momenti critici sempre con grande sicurezza. Come dimenticare l’impegno per la sicurezza stradale. Frattasi ha sostenuto che bisogna sempre sforzarsi per mantenere l’autenticità e l’autocontrollo anche nei momenti difficili.
E anche se il prefetto non lo ha esplicitamente detto, impossibile non pensare alla anomala (per come è stata gestita dal Governo) vicenda Fondi. Una vicenda che ha visto il prefetto bersaglio di attacchi che non hanno certo fatto onore a chi li ha lanciati, soprattutto quando sono arrivati da uomini che ricoprono cariche istituzionali e per questo rappresentanti di tutta la comunità, non solo di chi li ha eletti.
(* fonte: Il Messaggero 29-12-2009)