MAFIA A FONDI, INTERROGAZIONE DI VELTRONI AL MINISTRO MARONI

26/12/2009 di

Walter Veltroni ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni , lanciando un nuovo allarme sullo stato della sicurezza nel Sud pontino, in particolare al Mercato Ortofrutticolo di Fondi.

"Dopo il mancato commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune pontino – dice Veltroni – la magistratura e le forze dell’ordine sono arrivati ad eseguire nuovi arresti tra cui quello del titolare di una delle aziende del Mof, Franco Peppe, vicino alla famiglia Tripodo. Chiediamo a questo punto – spiega il deputato del Pd – se il Ministro Maroni è a conoscenza del fatto che la Regione Lazio ha dato seguito all’iter per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del consorzio Mof e che tale iter non è stato ancora completato per motivi poco chiari e soprattutto vogliamo sapere se, condividendo il nostro stato di preoccupazione, il Ministro – conclude Veltroni – intenda intervenire adottando le iniziative di competenza al riguardo".

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE

Atti di indirizzo e di controllo

Seduta n. 261 di martedì 22/12/2009

Interrogazioni a risposta scritta:

VELTRONI. – Al Ministro dell’interno. – Per sapere – premesso che: le infiltrazioni camorristiche nel territorio e nell’amministrazione del comune di Fondi sono state oggetto nei mesi scorsi di molteplici attenzioni; il Ministero degli Interni, la Prefettura, la DIA, le Forze dell’Ordine e non ultima la  magistratura hanno comunemente evidenziato i pericoli insiti in questa penetrazione fino a prefigurare, proporre e condividere il commissariamento del comune per infiltrazioni mafiose;


le dimissioni del sindaco e della giunta comunale ed il mancato commissariamento da parte del Consiglio dei Ministri – nonostante l’assenso del Ministro dell’interno – hanno portato alla nomina di un Commissario prefettizio con compiti assai più circoscritti, ancorché straordinari, di «solo accompagnamento» alle prossime elezioni locali; il motivo per cui qui si intende ribadire la preoccupazione per il mancato commissariamento non è solamente riconducibile a quanto già riportato nell’ampia e documentata relazione di oltre cinquecento pagine della Commissione di Accesso in merito alla presenza ed all’azione camorristica, altresì ad una altrettanto rilevante iniziativa della magistratura e delle forze dell’ordine che ha portato per gli stessi motivi alla incriminazione di trentatré persone ed all’arresto di 17 di esse; nel dettaglio, qui preme soffermarsi sul fatto che uno di questi arresti ha riguardato il titolare Franco Peppe, di una delle aziende che operano nel mercato ortofrutticolo di fondi, a cui le indagini imputano rapporti strutturali con una famiglia camorristica infiltrata in quel territorio ed in quella amministrazione ed in particolare con una figura di spicco di tale famiglia (Antonino Venanzio Tripodo), peraltro anch’essa arrestata; per non parlare di recenti condanne per traffico di stupefacenti che, seppur senza alcuna diretta responsabilità del Consorzio MOF, comunque si riferiscono ad autotrasportatori che si muovono anche nell’ambito di quel mercato;

desta dunque forte preoccupazione la conclamata presenza puntuale della camorra nel Mof – florida azienda a capitale misto pubblico/privato nella commercializzazione dei prodotti dell’ortofrutta, unica in Italia per estensione degli impianti, per qualità dei servizi, per quantità dei prodotti trattati e per volume del fatturato e che in tutta Europa ha una sola struttura di pari entità nel mercato Ortofrutticolo di Parigi; all’inizio dello scorso agosto la regione Lazio, designando il suo rappresentante nel Consiglio di amministrazione del consorzio Mof SpA – che lo statuto prevede esserne il Presidente – ha creato definitivamente le condizioni per il rinnovo degli organi statutari da tempo in regime di prorogatio, così da consentire il pieno espletamento delle loro funzioni;

a tutt’oggi, siamo unicamente a conoscenza del fatto che l’Assemblea del Mof (convocata peraltro a fine ottobre) ha ratificato le designazioni nominando sia i cinque Consiglieri di amministrazione che i tre membri del Collegio sindacale, che i soggetti designati hanno accettato le rispettive nomine (alcuni usufruendo di tutti e trenta i giorni previsti) e che è stato quindi possibile convocare il nuovo consiglio di amministrazione solo per il 19 dicembre 2009; si è purtroppo anche a conoscenza che su richiesta di alcuni consiglieri di amministrazione, che nel loro insieme esprimono la maggioranza dell’organo, è stato richiesto e concesso un rinvio della convocazione al 9 gennaio 2009;

per questo, in considerazione della preoccupazione che si esprime per il perdurare ed il protrarsi del mancato completamento di tale iter, che lascia ancora il Mof in un regime transitorio della sua gestione proprio in un momento, come sopra evidenziato, per altri versi assai delicato per la vita dell’azienda -: se sia al corrente di quanto sopra richiamato circa gli organi statutari del consorzio Mof e se, nel caso in cui condivida le preoccupazioni e le sensibilità qui espresse, non intenda adottare le iniziative di competenza al riguardo".