INTERCETTAZIONI IN BACHECA, UGL MINISTERI: UN CASO ESEMPLARE

20/12/2009 di

Carta riciclata nel tribunale di Latina ma con le intercettazioni telefoniche di un processo in corso stampate sul retro, in bella vista per chiunque. I Tribunali, per fronteggiare la carenza di fondi che sta facendo affondare giorno dopo giorno la giustizia fanno di tutto. Un esempio di necessità-virtù, quello di utilizzare fogli di fascicoli usati, che però può diventare pericoloso. Soprattutto se ad essere riciclate sono le pagine di procedimenti ancora in corso, come scoperto dal Messaggero.

È quello che è accaduto negli uffici del Tribunale di Latina, dove nei giorni scorsi sono stati utilizzati fascicoli di intercettazioni relative a processi non ancora conclusi. E il retro dell’elenco delle udienze affisso in bacheca ha rivelato i ‘segretì custoditi nei fogli A4 inavvertitamente riciclati. Nel palazzo di giustizia della città laziale, per stampare l’elenco delle udienze sono stati usati dei fogli che, nel retro, riportavano alcune intercettazioni relative al fascicolo di un processo in primo grado, così dietro il ruolo delle udienze staccato dalla bacheca, si poteva sbirciare tra diverse pagine di trascrizioni scottanti su fatti di droga e altro ancora.

Ma perché è accaduto? «La risposta – spiega all’ADNKRONOS il segretario della Ugl Ministeri Paola Saraceni – è la stessa da anni: manca la carta negli uffici e a Latina, oltre all’organico sottodimensionato, il collasso economico del tribunale è una questione conclamata, tanto che l’ordine degli avvocati si è preso la briga di trovare sponsor e ha fatto appello alle associazioni professionali e di categoria per raccogliere fondi per l’informatizzazione dei processi». Saraceni sottolinea che purtroppo «è tutto così nella giustizia, non abbiamo minimi mezzi, nè personale nè i più elementari strumenti per andare avanti».

La mancanza di carta e l’inconveniente di Latina, avverte Saraceni: «È l’emblema delle estreme difficoltà di fronte alle quali si trova il personale delle cancellerie. Con la buona volontà e tanti sacrifici si riesce ad andare avanti, ma non basta. Il Governo parla di processo breve, ma come si fa a camminare se mancano le gambe?». È per questo che il sindacato ha manifestato mercoledì scorso davanti a Montecitorio, per esprimere il suo dissenso al ddl sul processo breve: «È inutile parlarne, se ci troviamo in condizioni così disastrose – spiega la leader della Ugl Ministeri – siamo arrivati al punto che c’è carenza di personale, che pur di lavorare – ‘altro che fannullonè oserei dire – fa i salti mortali. Si continuano a tagliare i fondi per la giustizia, aumenta il carico di lavoro ed esiste ormai una burocrazia eccessiva. Come si fa a cambiare le cose se non si mette il personale in condizioni
di cambiare?». «La vicenda della carta riciclata – ammette Saraceni – è gravissima ma non si tratta di disaffezione. Gli avvocati si portano la carta dagli studi, e noi come sindacato l’abbiamo regalata al personale».

L’incidente di Latina non è il primo. Pochi giorni prima, a Palermo, era accaduto che nel giorno in cui venivano arrestati Giovanni Nicchi e Gaetano Fidanzati, arrivava la notizia che il Reparto Scorte non aveva più la carta per stampare gli ordini di servizio. Motivo per cui si riciclavano vecchi fogli, stampando sul retro. Ma è successo che tra quei mucchi di carta riutilizzata, si trovava anche l’originale dell’ordine di servizio del 23 maggio 1992, il giorno della strage di Capaci.

A raccontare l’accaduto, in una lettera aperta inviata al Dirigente del Reparto e al Questore di Palermo, è stato l’assistente capo della polizia Antonello Marini. «Il 29 novembre un collega che compilava alcuni atti aveva in mano una manciata di fogli da riciclare. Mi sono avvicinato e ne ho tirato fuori uno – ha scritto -. Mi è venuta la pelle d’oca, non ho avuto bisogno di interpretarlo».