REGIONALI, UDC: PRIMA I PROGRAMMI E POI LE ALLEANZE

07/11/2009 di

«La nostra scommessa sarà quello di lanciare un partito certamente d’opinione ma soprattutto di programma e territoriale. Bisogna lavorare e costruire le condizioni per portare avanti, insieme al partito nazionale, un progetto finalizzato a cambiare il governo di questa regione che offra dell’opportunità di crescita e di sviluppo alle province e a tutti i cittadini». Lo ha dichiarato, in una nota, il segretario regionale dell’Udc Luciano Ciocchetti, durante la conferenza programmatica della Costituente di Centro della provincia di Latina. – ‘In vista delle prossime regionali non abbiamo alcuna intenzione di ‘aggiungercì ad altre forze politiche. Sono gli altri che devono guardare a noi e non viceversa.


«Da qui – ha spiegato Ciocchetti – l’importanza delle conferenze programmatiche in ogni provincia che serviranno a costruire un progetto per governare la Regione Lazio, perché vogliamo contribuire con le nostre idee e i nostri valori ad una migliore governabilità di una regione con gravi problemi. A chi oggi ci chiede quale candidato appoggeremo o con chi faremo un’alleanza, rispondo che è impensabile e improponibile anteporre questa discussione a quella sui programmi. In questo momento a noi interessa, attraverso il confronto con la nostra base e gli amministratori locali, capire tutti insieme quali risposte vogliamo dare su temi come la sanità, le infrastrutture, i rifiuti, i trasporti, temi che la giunta Marrazzo ha lasciato in sospeso».

“È nostra intenzione rafforzare la Costituente di Centro – ha detto il capogruppo regionale dell’Udc Aldo Forte – con un progetto che ridia alle amministrazioni locali la possibilità di incidere sul proprio territorio. Di sicuro vogliamo essere protagonisti del nostro futuro. Possiamo rinunciare ad assessorati e poltrone ma non ai nostri valori e alla nostra storia”. Forte ha poi sottolineato come “nelle ultime legislature si sia verificato un notevole deterioramento della qualità e dell’azione di governo. Nostro obiettivo – ha detto – deve essere quello di lavorare ad un programma incentrato sulla revisione del ruolo e delle funzioni della Regione e sull’individuazione di alcuni valori in grado di indirizzare, caratterizzandolo, l’attività di governo. Pongo l’accento sulla necessità di ridurre il numero degli assessori e delle commissioni consiliari, con l’introduzione di norme che evitino la formazione dei cosiddetti monogruppi, per avere una riduzione dei costi e uno snellimento della macchina amministrativa. Così come credo vadano sfoltiti gli enti dipendenti della regione e ridotte le aziende sanitarie locali. Per quanto riguarda i valori dovremo lavorare ad un programma che metta in campo interventi forti a sostegno della famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio”.