INFLUENZA A: DUE MORTI A ROMA, SCATTA PIANO NEL LAZIO

04/11/2009 di

L’influenza A comincia a fare vittime anche nella Capitale. Nel giro di due ore, tra le 8 e le 10 di questa mattina, a Roma è morta una ragazza di 18 anni all’ospedale Bambino Gesù e un tecnico radiologo di 58 anni allo Spallanzani, entrambi ricoverati perchè affetti dal virus H1N1. E per il Lazio, nel giorno di pandemia più letale finora, scatta il Piano pandemico della Regione per far fronte al dilagare continuo dell’influenza A.


Contromosse al virus che non hanno fermato comunque il panico e le polemiche suscitate per la morte del tecnico radiologo, Maurizio Scavizzi di 58 anni, affetto da obesità, e della ragazza di 18 anni, Chantal Carleo. Per i familiari di Chantal, la ragazza «non è stata tutelata dai medici». Era stata ricoverata due settimane fa al Bambino Gesù e due o tre volte l’anno, la giovane partiva da Lecce, la sua città, e veniva a Roma per sottoporsi in ospedale a cure dovute alla fibrosi cistica, da cui era affetta sin dalla nascita. Ma «Chantal era stata ricoverata in una stanza con un’altra bambina – riferiscono i familiari – ed è riuscita ad ottenere una singola solo venerdì scorso, l’altro ieri l’esito del tampone è risultato positivo al virus dell’influenza A».

La situazione è peggiorata nelle ultime ore. Dopo tre arresti cardiaci Chantal non ce l’ha fatta. E adesso i familiari della ragazza, che puntano il dito contro i medici dell’ospedale, hanno annunciato una denuncia alla Procura di Roma nei confronti del Bambino Gesù e dei medici, chiedendo giustizia. Ma a Roma oggi il virus non ha fermato la sua corsa. La stessa sorte di Chantal è toccata due ore dopo a Maurizio Scavizzi, già considerato soggetto a rischio perchè «obeso, iperteso, diabetico e fumatore» e non ancora vaccinato contro il virus. Maurizio era stato ricoverato lo scorso 24 ottobre all’ospedale di Anzio-Nettuno, dopo avere accusato sintomi influenzali, ed era stato successivamente trasferito il 27 ottobre allo Spallanzani di Roma. Maurizio era molto attaccato al suo lavoro ed era venuto a lavorare in ospedale anche con la febbre, circa 15 giorni fa. E ora tre medici degli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno, il nosocomio dove lavorava il tecnico radiologo, sono risultati affetti dal virus H1N1, così come tre i bambini e cinque persone adulte, ricoverati nello stesso ospedale. La vaccinazione del personale sanitario nell’ospedale di Anzio Nettuno, finora ancora non effettuata, comincerà questa settimana.

Dopo i primi due morti a Roma e nel Lazio è scattato nello stesso giorno, per ironia della sorte, il piano pandemico regionale contro l’influenza A presentato e firmato oggi dal vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino e operativo da subito. La contromossa della Regione al virus prevede nel Lazio circa 660 posti letto per i ricoveri influenzali negli ospedali e 470 assunzioni di operatori sanitari e percorsi personalizzati per i pazienti con un numero verde. Verranno riorganizzati 395 posti letto di medicina generale. Cento posti nei reparti di pediatria e 160 in terapia intensiva saranno invece attivati ‘ex-novò. Assunzione a tempo determinato di 500 operatori: 323 infermieri, 108 medici e 40 anestesisti. Tre ospedali per i casi più complessi: il policlinico Umberto I, il San Camillo ed il policlinico Gemelli. I pazienti, invece, potranno consultare i medici di base o i pediatri ‘bypassandò il Pronto Soccorso: verranno indirizzati, con percorsi personalizzati, direttamente negli ambulatori. Le stime prevedono che nella regione i posti letto nel periodo di picco influenzale siano 400. I ricoveri in terapia intensiva oscilleranno tra il 13% e il 25% dei casi ospedalizzati.