IMMIGRATA NIGERIANA SI RIFUGIA IN CHIESA CON LA FIGLIA DI SEI MESI
Ieri sera una donna nigeriana di 29 anni, con un bambina di sei mesi, senzatetto e disperata si è rifugiata nella chiesa di San Francesco a Cisterna. In serata, al termine delle messe, è rimasta tra i banchi e ha chiesto aiuto al parroco. Gli angeli custodi hanno accompagnato lei e la bambina in una struttura protetta.
E’ accaduto ieri sera. Quando i fedeli dell’ultima messa hanno lasciato la chiesa, il parroco , don Giuseppe, si è avvicinato. La donna in lacrime ha detto di non sapere dove andare. Era giunta a Cisterna due settimane fa. Sbandata e priva di tutto, aveva chiesto aiuto ad una connazionale che aveva incontrato, casualmente, alla stazione Termini. Ieri pomeriggio la padrona di casa le aveva comunicato che non poteva più ospitarla.
Agli operatori sociali ha raccontato la sua storia. Partita con il marito, lo scorso anno era giunta in Libia, attraversando tutto il nordafrica in automobile. Nell’ottobre del 2008 erano pronti per l’ultimo salto verso l’europa. Al momento della partenza dalle coste libiche, si sono resi conto che il barcone che li doveva condurre in Italia, era stracolmo di disperati. C’era posto per una sola persona. Così l’uomo ha deciso che sarebbe partita solo la compagna. Il barcone è stato intercettato in mare dalla Guardia di Finanza. Gli immigrati sono stati scortati fino a Lampedusa. Dopo questo viaggio i canali di immigrazione clandestina si sono ristretti. L’uomo, rimasto in Libia, non è più riuscito a partire. Qualche tempo dopo, è tornato in Nigeria. Alla frontiera italiana la donna nigeriana non è stata espulsa perché in stato di gravidanza. Così è rimasta nel centro di prima accoglienza di Lampedusa per ben sei mesi. Poi è andata in Sicilia dove ha preso il treno diretto a Roma. E’ stata ospite di varie strutture sociali e di privati. La bambina, che è in buone condizioni di salute , è nata a Rieti. Il padre è stato avvertito per telefono e non ha mai visto la figlia.
Ieri pomeriggio a Cisterna, dopo il parroco è arrivato in chiesa anche il mediatore interculturale del Comune, Charlie, anche lui nigeriano. Subito dopo gli angeli custodi hanno accompagnato madre e bimba in una casa famiglia, una struttura integrata con la sala operativa sociale della Provincia e della Prefettura. Stamani gli angeli custodi sono tornati in casa famiglia per verificare le condizioni . Uno degli angeli custodi impegnati è Georgette Lohore, 26 anni, un mediatore interculturale proveniente dalla Costa d’Avorio. Georgette è utilizzata dalla sala operativa in particolare per le attività di contrasto della tratta degli esseri umani. L’angelo custode di colore ha tranquillizzato la donna e si è fatta raccontare la storia della sua vita.
Le unità di strada in servizio di monitoraggio negli ultimi giorni segnalano un certo aumento del numero di immigrati di colore appena arrivati sul territorio. Uomini e donne , soprattutto nigeriani, in gran parte alla ricerca di un lavoro. Alcuni di loro vendono paccottiglie dinanzi il supermercati. Come un’altra donna nigeriana incontrata dinanzi un supermercato di Latina pochi giorno orsono, con in braccio il figlio, un bimbo di 9 mesi. Arrivata l’unita di strada c’è stato solo il tempo di un breve dialogo. Poi l’immigrata è scappata via.