IL TRIBUNALE DI LATINA SOGNA IL PROCESSO TELEMATICO

18/10/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

L’informatizzazione del Tribunale di Latina resta ancora un sogno ma l’Ordine degli avvocati continua a sollecitare iniziative per velocizzare la giustizia pontina. Non è facile, i soldi per adesso non ci sono ma se si vuole sperare in un finanziamento occorre studiare progetti e soluzioni concrete. Così il presidente dell’Ordine, Giovanni Malinconico, si è recato al Csm per un incontro informale.


Giovanni Malinconico«Ho parlato a lungo – spiega Malinconico – con Celestina Tinelli, componente laico del Csm, la quale mi ha dato una serie di informazioni e documenti che studieremo per valutare al meglio la situazione». Il primo obiettivo è quello di capire come si stanno muovendo gli altri tribunali italiani che già hanno introdotto una serie di servizi telematici e on-line. Occorre sapere quali sono i software più affidabili, se è opportuno orientarsi esclusivamente verso programmi ministeriali, cosa si può automatizzare e cosa no.

Molti tribunali del Nord Italia stanno facendo passi da gigante verso l’informatizzazione e il processo telematico, ultimamente c’è stato un particolare impegno anche nei palazzi di giustizia della Toscana. Latina soffre per una serie di gravi problemi strutturali e di personale, recentemente denunciati (per l’ennesima volta) anche dall’Anm, ma non può certo rinunciare all’informatizzazione che, con investimenti relativamente contenuti, potrebbe agevolare la funzionalità degli uffici. Per iniziare serve un finanziamento sull’ordine di qualche centinaia di migliaia di euro, che può aumentare o diminuire a seconda degli obiettivi e delle funzionalità da attivare.

L’anno scorso un protocollo d’intesa tra il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e il Guardasigilli Angelino Alfano ha avviato, attraverso sei progetti, il processo di digitalizzazione dei tribunali. Primo obiettivo dell’accordo è la realizzazione di apposite infrastrutture per agevolare le notifiche telematiche certificate dagli uffici giudiziari ad avvocati e ausiliari dei giudici. C’è anche la possibilità di attivare procedure telematiche per il rilascio dei certificati giudiziari, la trasmissione delle informazioni relative ai reati tra forze di polizia e Procure della Repubblica, la registrazione degli atti giudiziari civili presso l’Agenzia delle Entrate, e l’accesso pubblico alle sentenze. Il Governo ha ipotizzato l’attuazione del progetto entro la fine del 2010, ma i soldi sono pochi e, forse, potrebbe essere utile e necessario un coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria. Solo così si potrà iniziare ad arginare, nel concreto, l’ormai insopportabile lentezza della giustizia. (* Il Messaggero 18-10-2009)